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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Tutti dicono che The Irishman di Scorsese è un capolavoro

01 Ottobre 2019

Del nuovo film di Scorsese, The Irishman, si parla da almeno due anni. Ora il gangster movie, in cui Robert De Niro ricorda molto James Conway di The Goodfellas, lo scorso 27 settembre è finalmente uscito nelle sale americane e sta già ottenendo recensioni molto positive. Per le scene girate usando una particolare tecnica che consente il ringiovanimento digitale degli attori, per la presenza di Al Pacino e Joe Pesci, per i costi elevati di produzione: The Irishman ha immediatamente catturato l’interesse di critica e pubblica. Il film uscirà in Italia a novembre (ancora non abbiamo la data ufficiale) e di lì a poco arriverà su Netflix.

Sul New York Times, A.O. Scott lo descrive come «il film sulla criminalità organizzata meno sentimentale di Scorsese, e per questo più intenso». Perché: «A Scorsese non interessano i fatti, non gli sono mai interessati, ma i sentimenti». Nella sua prima sequenza, The Irishman evoca la scena al Copacabana Nightclub di The Goodfellas, e la capovolge. «Come Henry Hill raccontava le azioni criminali dei suoi soci, così The Irishman è basato sulle reminiscenze di un sicario della mafia. Ma l’atmosfera è totalmente diversa. Un lungo respiro sino all’ora più buia». Secondo Owen Gleiberman, critico di Variety: «The Irishman è proprio il film che molti di noi volevano che Scorsese realizzasse. È pieno di riferimenti ai suoi film precedenti, ma alla fine ci porta in un altrove nuovo e potente». Scritto da Steven Zaillian e basato su una storia vera adattata dal saggista Charles Brandt nel libro I Heard You Paint Houses, la pellicola è incentrata sulle vicende di Frank Sheeran (De Niro), un anziano che vive in solitudine in una casa di cura. «Una storia vasta, turbolenta e triste, che affronta un ampio arco di storia dal 1950 ai primi anni 2000, in un complesso intreccio di vita e morte», come spiega Richard Brody sul New Yorker. «The Irishman è la storia dei suoi personaggi, ma anche quella di un’era. Raccontata in modo dettagliato, meticoloso, piena di riferimenti alla cronaca reale come non è mai capitato».

Sull’Hollywood Reporter, David Rooney ha parlato di un film che è «Un vero esempio di cinema di qualità», grazie alle sue carrellate sinuose, al montaggio fluido e «gli ambienti e costumi, che evocano un’America e un regno cinematografico ormai svanito». Vox ne loda invece «potenza contemplativa dei suoi film più spirituali», mentre Alonso Duralde su The Wrap scrive che «The Irishman è il classico film che diventa più bello ogni volta che si riguarda, pur colpendo alla prima visione». Su Rolling Stones, David Fear lo ha definito «Il film di gangstar più toccante della storia». Tutti giudizi che confermano la capacità di Scorsese, emersa sin dallo short movie The Big Shave del 1967, di incantarci attraverso una narrazione che si muove tra i fasti di un’epoca sino alla sua autodistruzione. Un racconto, come scrive Stephanie Zacharek sul Time, «che emoziona in un modo che spaventa».

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