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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Resteranno solo i gatti

Storia di Peace Island, un videogioco in fase di sviluppo che ha riscosso attenzione dei media e fondi grazie soprattutto ai "gattari".

16 Agosto 2019

A Peace Island, un’isola immaginaria del Maine, esiste una comunità di 9 gatti, ognuno con la propria personalità e differenti abilità. Una mattina, al loro risveglio, i felini scoprono che tutti gli esseri umani dell’isola sono misteriosamente scomparsi e devono capire che cosa sia successo. Questa semplice sinossi non è la trama di un libro né di un film, ma di un videogioco che nelle ultime settimane ha attirato l’attenzione di sviluppatori e videogamer.

Peace Island è un adventure game in fase di sviluppo, un misto di distopia, mistero e science fiction, in cui l’esplorazione e la risoluzione di enigmi sono gli elementi principali. I gatti hanno totale libertà di movimento: durante il gioco è possibile portare avanti la storia principale, ma anche interagire con i luoghi e con gli altri animali. Ci sono infatti tantissime missioni secondarie da compiere:  luoghi chiusi da visitare, nascondigli in cui riuscire a intrufolarsi, soddisfare i bisogni fondamentali di un gatto, mangiare e rilassarsi.

Il giocatore può utilizzare un solo gatto alla volta, ma decidere in qualsiasi momento di cambiare il felino da controllare scegliendo quello con le abilità più appropriate per l’occasione. Secondo alcune anticipazioni sullo sviluppo del gioco, il bello di Peace Island sarà battere i sentieri metro su metro e camminare continuamente da una parte all’altra dell’isola trovando nuovi indizi. Per questo, a differenza dei classici videogiochi open-world, la funzione “fast-travel”, che consente lo spostamento rapido da un punto all’altro della mappa già esplorata, potrebbe non essere molto sfruttata.

Proseguendo nella storia, una domanda inizia a insinuarsi nella mente: vale davvero la pena riportare indietro gli esseri umani?La domanda e tutto il progetto non nascono da una casa produttrice di videogiochi, ma da un’idea di Eric Blumrich, un americano del Maine, sviluppatore per passione. La parabola mediatica di Peace Island è abbastanza singolare. Nel 2018 Eric lancia una campagna di crowdfunding su Kickstarter per il suo progetto, dandosi l’obiettivo di raccogliere 7.000 dollari per la realizzazione di una demo. La campagna funziona e raccoglie 13.000 dollari, ma la cosa non attira l’attenzione dei canali di informazione. Eric, per dare ancora più risalto alla sua idea, posta alcune immagini della demo in un gruppo di videogiocatori su Facebook, ma l’accoglienza è tiepida.

Allora Eric tenta l’ultima carta: posta quelle stesse immagini in un gruppo Facebook appassionato di gatti. La svolta è servita: in pochissimo tempo riceve tantissime interazioni e messaggi di incoraggiamento per portare avanti il progetto, al punto che finalmente si inizia a parlarne anche fuori dai social network.

Su Patreon – un sito che permette di realizzare il proprio portfolio di contenuti e ricevere donazioni dai fan (“patrons”, benefattori) – Eric vede a questo punto impennarsi le donazioni, tanto da ricevere 7.248 dollari al mese. E, grazie ai soldi raccolti, lo scorso luglio ha potuto lasciare il proprio lavoro (cinque giorni su sette era cuoco e lavapiatti presso una tavola calda) per dedicarsi interamente a Peace Island. Oggi è possibile seguire i progressi della sua attività sul suo profilo personale Twitter, che aggiorna quotidianamente con degli screenshot o delle informazioni tecniche sul gioco, al quale continua a lavorare insieme a un piccolo team di sviluppatori professionisti che hanno lavorato per titoli come Prune e Grand Theft Auto 5.

Eric ha avuto numerosi contatti da case di produzione di videogiochi, ma ha sempre rifiutato qualsiasi tipo di collaborazione o cessione dei diritti. In questi mesi Eric sta ultimando la versione Beta, che verrà rilasciata soltanto ai donatori più generosi su Patreon. Successivamente – si parla del 2020 – il gioco sarà disponibile nella sua versione completa a tutti e allora si capirà in maniera concreta se il suo successo è stato solo l’ennesima fiammata virale sui social, o segnerà un nuovo filone di produzioni indipendenti.

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