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13:13 mercoledì 26 novembre 2025
Nel primo teaser del nuovo Scrubs c’è la reunion di (quasi) tutto il cast originale J.D., Turk, Elliot e anche il dottor Cox al Sacro cuore dopo 15 anni, invecchiati e alle prese con una nuova generazione di medici. Ma c'è una grave assenza che i fan stanno già sottolineando.
Anche il Vaticano ha recensito entusiasticamente il nuovo album di Rosalía José Tolentino de Mendonça, prefetto per il Dicastero per la Cultura e l’educazione del Vaticano, ha definito Lux «una risposta a un bisogno profondo nella cultura contemporanea».
La nuova funzione di geolocalizzazione di X si sta rivelando un serio problema per i politici Non è facile spiegare come mai i più entusiasti sostenitori di Donald Trump postino dall'India o dalla Nigeria, per esempio.
Gli Oasis hanno detto che adesso che il reunion tour è finito si prenderanno una pausa di riflessione Ovviamente, sono già partite le indiscrezioni: si separano di nuovo? Faranno un nuovo tour? Stanno lavorando a un nuovo album?
Il Grande Museo Egizio di Giza ha appena aperto ma ha già un grave problema di overtourism A nulla è servito il limite di 20 mila biglietti disponibili al giorno: i turisti sono già troppi e il Museo adesso deve trovare una soluzione.
È morto Jimmy Cliff, l’uomo che ha fatto scoprire il reggae al mondo Aveva 81 anni e senza di lui non sarebbe esistito il reggae per come lo conosciamo oggi. Anche Bob Marley deve a lui il suo successo.
Gli elettori di Ompundja, Namibia, sono così contenti del consigliere regionale Adolf Hitler Uunona che lo rieleggeranno Si vota il 26 novembre e il politico dallo sfortunato nome è praticamente certo di essere rieletto nel consiglio regionale dell'Oshana.
Edoardo e Angelo Zegna: la quarta generazione della famiglia Zegna diventa Co-Ceo del brand Ermenegildo Zegna, nipote del fondatore del marchio, si sofferma sull'importanza come leader del guardare avanti impegnandosi a formare la prossima generazione di leadership

Fuel Band

L'unità di misura per prestazioni sportive, ovvero se il marketing è così geniale da fare (quasi) paura

14 Febbraio 2012

Le strategie di marketing vincenti, quelle davvero vincenti, riescono ad essere geniali, anche se ad un’analisi critica qualcuno può definirle – non sempre a torto – inquietanti.

Originariamente il marketing era quella disciplina aziendale che, attraverso ricerche e indagini, individuava i bisogni dei consumatori che il mercato non riusciva pienamente a soddisfare; una volta evidenziati, si provava a posizionare l’offerta di un prodotto/brand per colmarne il vuoto.

Ormai i mercati sono pieni zeppi di marchi di prodotti e servizi che spesso si sovrappongono e che soddisfano tutti i bisogni della piramide maslowiana. Perciò, da almeno tre decenni, l’esercizio da parte delle aziende è quello di andare a creare delle nuove occasioni di consumo o trasformare occasioni normali in qualcosa di straordinario.

Negli States sono stati maestri in questo. Il causal friday dress code è stato ideato da un cartello di brand di abbigliamento casual; il fu glorioso Blockbuster per far noleggiare più videocassette si inventò la serata casalinga con gli amici a base di pizza e gelato (opportunamente venduti nel videostore); McDonald’s ha trasformato i suoi ristoranti in luoghi ideali per festeggiare compleanni dei bambini per famiglie con poco spazio in casa.

Ma anche in Italia ci sono dei casi in cui un brand si è fatto promotore e, in qualche modo, è riuscito a presidiare nuove occasioni di consumo. Nescafè , ad esempio, con una capillare operazione di marketing in giro per i locali della penisola, ha diffuso l’occasione del brunch e più recentemente Aperol, attraverso il proprio Spritz Home Edition, ha lanciato l’esperienza conviviale dell’aperitivo fatto a casa (in tempo di crisi).

Occasioni, appunto.

Esistono poi casi in cui un brand è così innovativo e pionieristico che riesce a diventare sinonimo di prodotto: è successo con l’iPod per i player mp3, con Lego per le costruzioni e con le Crocs per il mondo delle calzature estive di plastica brutte e comode.
La quadratura del cerchio, la perfezione markettara si ha quando un brand riesce a creare l’uno e l’altro. Ovviamente in questo caso è più importante l’innovazione del prodotto, il timing to market, l’originalità dell’area presidiata piuttosto che i soldi investiti in comunicazione (avete forse mai sentito qualcuno di vostra conoscenza che dica “Serie A TIM”?). Ma veniamo al caso che ha generato tutto questo lungo cappello.

Sapete meglio di me quanto il mondo del fitness e dello sport, specialmente legato al benessere fisico e alla linea, sia oggi vitale per molte persone. Un mondo vasto e assai complesso a cui manca però una sorta di “unità di misura” che permetta di sintetizzare l’attività motoria esercitata, le calorie bruciate, il numero dei passi e la durata dell’esercizio, e che praticamente conteggi e misuri l’attività fisica. Nike è un marchio straconosciuto e che da parecchi anni si è posizionato in modo coraggioso su tutto il mondo dello sport, provando addirittura a far prevalere i propri valori (tipo emozione, azione, vittoria) sui prodotti: basta andare in un Nike Town – i flagship store sparsi in tutto il mondo – per capirlo.

Insomma, Nike ha messo in commercio un braccialetto elettronico – chiamato Nike+ Fuel Band – in grado appunto di monitorare passi, tempo e calorie consumate durante l’attività fisica e sintetizzarla con un un unico numero. Ma la cosa più interessante è che l’unità di misura si chiama proprio Nike Fuel: una sorta di moneta universale, un connettore di esperienze comuni. Ovviamente poi esiste l’app per iPhone (Apple e Nike sono già state partner per operazioni simili) che comunica con il braccialetto e permette di fare statistiche e confronti.

Provate a pensarci, ci possono essere infinite applicazioni e possibilità di sfruttamento di questo tool: gare tra amici, il contatore che viene visualizzato nelle riprese tv di avvenimenti sportivi, tornei interdisciplinari tra atleti, eccetera. Il tutto, ovviamente, con un gigantesco ritorno in termine di visibilità del brand.

Un nuovo standard, insomma. Geniale. Così geniale che a molti fa anche paura.

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