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Il vero re dell’estate cinematografica potrebbe non essere Pedro Pascal Tre film in contemporanea nelle sale statunitensi è l’impressionante risultato raggiunto da Pascal…e da un inaspettato rivale.
È in corso un torneo di scacchi per stabilire qual è l’AI più intelligente Gemini, DeepSeek e ChatGPT si stanno sfidando in un torneo commentato in diretta da grandi campioni “umani” del gioco.
James Cameron ha detto che il film su Hiroshima sarà il più difficile mai realizzato Il regista di Titanic e Avatar ha spiegato che sarà una sfida tecnica ma anche umana e che potrebbe anche «non essere all'altezza del compito».
Un zoo danese cerca animali domestici indesiderati per sfamare i suoi predatori Piccoli animali da cortile e cavalli potranno essere donati per ricreare la catena alimentare naturale di tigri, leoni e linci in cattività.
Ne Zha 2, il film d’animazione con il maggior incasso nella storia del cinema, arriva anche in Italia Minerva Pictures lo porterà nei nostri cinema entro la fine del 2025, mentre negli Stati Uniti arriverà ad agosto con A24.
Negli Stati Uniti stanno usando l’audio della litigata tra Adam Driver e Scarlett Johansson in Storia di un matrimonio per spaventare i lupi Gli allevatori confermano che l’audio tratto dal film si è rivelato efficace per tenere lontani i predatori e salvare le mandrie.
La vera star del Gran premio d’Ungheria, a sorpresa, è stato il protagonista di un vecchio meme Nonostante la debacle Ferrari, a tenere banco sui social è stata soprattutto la presenza di Hide the pain Harold.
One Piece è diventato «una minaccia all’unità nazionale» in Indonesia Un trend apparentemente innocuo su TikTok con protagonista la bandiera pirata di Luffy si è trasformato in un vero e proprio caso politico.

I migliori libri del 2018 (fino a questo momento)

Tempo di bilanci di metà anno: quali sono i libri usciti in Italia da gennaio che ci sono più piaciuti?

di Studio
29 Giugno 2018

Olivia Laing – Città sola (Il Saggiatore)
trad. Francesca Mastruzzo
In Città sola, la giornalista e scrittrice Olivia Laing, britannica, racconta di un lungo periodo di isolamento vissuto a New York, città raggiunta per amore e dove si ritrova ad abitare in uno stato di solitudine totale, senza più un uomo, amici né famigliari. Il libro, di cui abbiamo parlato con l’autrice in un articolo pubblicato sul del numero 35 di Studio, è un memoir soltanto in minima parte, perché racconta soprattutto le vite e le opere di altri artisti: Andy Warhol e Valerie Solanas (la donna che provò a ucciderlo), Edward Hopper e sua moglie Jo (artista repressa), Henry Darger, David Wojnarowicz, Klaus Nomi e molti altri, tutti accomunati dall’aver vissuto a New York e da una speciale sensibilità nei confronti dell’emarginazione.

Ottessa Moshfegh – Nostalgia dell’altro mondo (Feltrinelli)
trad. Gioia Guerzoni
Figlia, o sorella minore, della narrativa iperrealistica e isterica degli anni ’90 (Saunders, Wallace, A.M. Homes), questa nuova ma già celebrata scrittrice, tradotta per la prima volta in Italia, mette in fila, in un perfetto equilibrio tra immaginazione e disperazione, una serie di racconti perfetti, che ancora una volta riaggiornano la grande tradizione della short story americana, fatta di sobborghi, personaggi periferici e traumi intravisti con la coda dell’occhio. Un laboratorio che studia lo squallore come origine della vita.

Leonard Michaels – Il club degli uomini (Einaudi)
trad. Katia Bagnoli
«Le donne volevano parlare di rabbia, di identità, di politica, eccetera». Così inizia questo libro pubblicato nel 1981 e riproposto quest’anno da Einaudi: potrebbe benissimo essere un incipit scritto l’altro ieri. Viviamo in un momento in cui le donne hanno ricominciato a parlare di “rabbia, di identità, di politica”, riportando al centro del dibattito le problematiche legate alla femminilità. Questo libro racconta della nottata di un gruppo di uomini che si incontrano per la prima volta con l’intento di formare un club maschile. Spassoso e struggente allo stesso tempo, risponde soprattutto a una domanda: di cosa parlano i maschi quando si trovano soli tra loro e decidono di rivelarsi per quello che sono? Ovviamente, soprattutto di donne.

Simon Winchester – Il professore e il pazzo (Adelphi)
trad. Maria Cristina Leardini
Simon Winchester è un maestro a raccontare storie. Atlantico è un capolavoro del suo genere, capace di mischiare scienza, epica, storia naturale, storia. Il professore e il pazzo tratta di un’impresa comunque enorme quanto un oceano: la creazione del primo Oxford English Dictionary. Che fu coordinata da un sapiente professore, appunto, e da – tra gli altri – un collaboratore d’eccezione: un ex militare statunitense rinchiuso in un manicomio criminale per omicidio, dottossimo e schizofrenico paranoide.

Nicole Krauss  – Selva Oscura (Guanda)
trad. Federica Oddera
Un titolo dantesco per un romanzo che più che a Dante sembra ispirato a Hawking, col suo multiverso. E che, forse, proprio un romanzo non è: sul New York Times Peter Orner l’ha paragonato ad Austerlitz di Sebald, altri l’hanno definito un testo filosofico, che è un po’ una forzatura, ma contiene del vero. È la storia di due persone che in una selva oscura si perdono deliberatamente e si ritrovano in uno spazio liminale, dove il confine tra realtà e finzione è fragile. Una storia che ci riguarda tutti perché è, a conti fatti, una storia della costruzione del sé.

Letizia Muratori – Spifferi (La nave di Teseo)
Spifferi è dichiaratamente un libro “minore”, ma in un momento in cui la letteratura sembra in profondo declino restituisce paradossalmente il senso di scrivere e, allo stesso tempo, quello di leggere: racconti, su tutti lo splendido “Rispondi a Dimitri”, che sembrano fuori dal tempo, ma affondano il colpo, sorretti dallo stile di una fuoriclasse. Fantasmi, vite minori, condomini e piccoli incidenti, che fanno ricordare a ogni pagina che la letteratura è qui, negli interstizi, nelle porte socchiuse.

Ta-Nehisi Coates – Otto anni al potere. Una tragedia americana (Bompiani)
trad. Giulio D’Antona
Se c’è un autore di saggi giornalistici che riflette l’America di oggi, e un certo modo di fare giornalismo bene tipico proprio dell’America di oggi, questo è probabilmente Ta-Nehisi Coates, una delle migliori penne dell’Atlantic. Questa raccolta di saggi include alcuni dei suoi pezzi migliori, incluso uno spettacolare pezzo su Bill Cosby (che, a dieci anni di distanza, è ancora attualissimo) e, naturalmente, “My President Was Black”. Anche se se n’è parlato di più in America che in Italia, fa piacere che Bompiani abbia avuto il coraggio di tradurlo.

Simone Lenzi  – In esilio (Rizzoli)
Romanzo autobiografico, che racconta la storia di un cinquantenne livornese, Lenzi appunto, che, con la moglie, molla la città e il mondo a cui appartiene per ritirarsi in campagna. Il mondo che il protagonista si lascia alla spalle, forte di radici familiari che nel libro trovano ampio spazio, è un mondo dove il milieu culturale e politico cui appartiene, quello di una certa sinistra che ha perso slancio e principio di realtà ed è ormai ridotto al mercatino equo e solidale, mentre tutto intorno imperano il dilettantismo e il complottismo di marca Cinque Stelle. Un libro divertente e a tratti amaro, che come pochi altri riesce a parlare dell’Italia del nostro tempo senza lasciare che questa ammacchi la dimensione narrativa e gli aspetti più leggeri e personali delle vicende raccontate.

Carl Safina – Al di là delle parole (Adelphi)
trad. Isabella C. Blum
Gli animali sono un trend, da qualche tempo a questa parte (ne abbiamo scritto sul numero 35 di Studio, in edicola). Non nel senso pubblicitario del termine, piuttosto sono comparsi ovunque nelle nostre vite urbanizzate. Come avatar, meme, loghi, e anche in letteratura. Al di là delle parole è il titolo con cui Adelphi ha inaugurato la nuova collana Animalia, ed è un libro sugli animali e su di noi, in cui Carl Safina indaga, con un nuovo approccio, i sentimenti – proprio sentimenti, non istinti – che governano il cuore e la mente – la vita – degli animali.

Francesco Cundari  – Deja Vu (Il Saggiatore)
Un agile manuale che ripercorre quell’unicum politico italiano che ci tormenta dalla caduta del muro di Berlino in poi: l’unità del centrosinistra, la delegittimazione continua della sua classe dirigente in favore di una fantomatica società civile, il fuoco amico incrociato. Cundari, cui non difetta l’ironia, ripercorre tutto questo con dovizia di particolari e di date, e costruisce una galleria di eventi e nomi utili a ricordarci che quello che ci appare sempre come un’emergenza, il grido d’allarme morettiano del “con questi dirigenti non vinceremo mai”, in realtà è un complesso nel quale, ciclicamente, amiamo ritrovarci.

Foto Getty
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