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Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
Nelle recensioni di Pitchfork verrà aggiunto il voto dei lettori accanto a quello del critico E verrà aggiunta anche una sezione commenti, disponibile non solo per le nuove recensioni ma anche per tutte le 30 mila già pubblicate.
Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
L’episodio di una serie con la più alta valutazione di sempre su Imdb non è più “Ozymandias” di Breaking Bad ma uno stream di Fortnite fatto da IShowSpeed Sulla piattaforma adesso ci sono solo due episodi da 10/10: "Ozymandias" e “Early Stream!”, che però è primo in classifica perché ha ricevuto più voti.

La guerra del cioccolato tra Russia e Ucraina

01 Agosto 2013

Ha il gusto dolce di una barretta al latte – oppure, se preferite, quello amarognolo e avvolgente del fondente nero – l’ultima delle querelle pseudo-commerciali che vedono la Russia battibeccare con i propri vicini di casa. E, più precisamente, con l’Ucraina.

Gli estremi del casus belli in questione sono pochi e semplici: il 29 luglio scorso Gennady Onishchenko, capo del dipartimento per il controllo della salute pubblica, ha messo al bando le importazioni di dolciumi prodotti dall’azienda ucraina Roshen. La motivazione è ufficialmente di origine sanitaria: i controlli effettuati dal Federal Consumer Protection Service russo avrebbero rilevato impurità tossiche in alcuni dolciumi a marchio Roshen in vendita nei negozi di Mosca. Nel dettaglio, il dipartimento per il controllo della salute pubblica della Federazione pare abbia riscontrato la presenza di livelli elevati di benzopirene, un idrocarburo aromatico cancerogeno, in alcuni prodotti a base di cioccolato al latte prodotti nelle fabbriche di Roshen in Ucraina.

Dietro il bando, tuttavia, potrebbero esserci motivazioni politiche ed economiche: lo stop all’import non sarebbe altro che una risposta al recente innalzamento degli oneri fiscali per l’acquisto, da parte di cittadini ucraini, di macchine prodotte in Russia stabilito dal governo di Kiev. La Federazione non è nuova a bandi alimentari di questo genere – e le dietrologie in merito, sempre legate a pressioni di natura politica, si sprecano -, tutti legati a questioni di natura sanitaria: negli ultimi anni Onishchenko ha infatti personalmente annunciato la messa al bando del vino prodotto in Moldavia e in Gerogia, del latte e dello zucchero made in Bielorussia e, da ultimo, all’inizio di quest’anno, di prodotti caseari ucraini.

L’annuncio arriva in chiusura di un weekend di colloqui bilaterali tra Vladimir Putin e Viktor Yanukovych: sebbene il governo ucraino si sia ben guardato da ammettere l’esistenza di motivi commerciali dietro l’episodio, alimentando così lo spettro di questa “guerra del cioccolato”, la Roshen ha fatto presente di non aver finora ricevuto nessuna comunicazione ufficiale in merito ai risultati delle rilevazioni fatte sui suoi prodotti. Alimentando dunque la polemica.

La Roshen, fondata nel 1996 da Petro Poroshenko – il multimilionario ucraino è una figura di rilevanza nazionale noonché sostenitore della rivoluzione arancione di Viktor Yushchenko – fattura circa 40 milioni di dollari e occupa, tra le altre cose, il 18esimo posto nell’indice Candy Industry Top 100. Roshen produce 200 varietà di dolciumi per un totale di 450mila tonnellate di prodotti all’anno; tra le destinazioni export della compagnia figurano una serie di paesi ex Urss, ma anche Usa, Germania e Israele.

(via)
 

Nell’immagine: una tavoletta di cioccolato Roshen.

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