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15:56 martedì 1 luglio 2025
L’Unione Europea ha stabilito che sapere quanto guadagnano i propri colleghi è un diritto La ha fatto con una direttiva che l’Italia deve recepire entro il 2026. L'obiettivo è una maggiore trasparenza e, soprattutto, contribuire alla diminuzione del gap salariale tra uomini e donne.
Grazie all’accordo tra Netflix e la Nasa ora si potrà fare binge watching anche dell’esplorazione spaziale Il servizio di streaming trasmetterà in diretta tutta la stagione dei lanci spaziali, comprese le passeggiate nello spazio degli astronauti.
Gli asini non sono affatto stupidi e se hanno questa reputazione è per colpa del classismo Diverse ricerche hanno ormai stabilito che sono intelligenti quanto i cavalli, la loro cattiva fama ha a che vedere con l'associazione alle classi sociali più umili.
In Turchia ci sono proteste e arresti per una vignetta su Maometto pubblicata da un giornale satirico Almeno, secondo le autorità e i manifestanti la vignetta ritrarrebbe il profeta, ma il direttore del giornale ha spiegato che non è affatto così.
Una delle band più popolari su Spotify nell’ultimo mese è un gruppo psych rock generato dall’AI Trecentomila ascoltatori mensili per i Velvet Sundown, che fanno canzoni abbastanza brutte e soprattutto non esistono davvero.
A Bologna hanno istituito dei “rifugi climatici” per aiutare le persone ad affrontare il caldo E a Napoli un ospedale ha organizzato percorsi dedicati ai ricoveri per colpi di calore. La crisi climatica è una problema amministrativo e sanitario, ormai.
Tra i contenuti speciali del vinile di Virgin c’è anche una foto del pube di Lorde Almeno, secondo le più accreditate teorie elaborate sui social sarebbe il suo e la fotografia l'avrebbe scattata Talia Chetrit.
Con dei cori pro Palestina e contro l’IDF, i Bob Vylan hanno scatenato una delle peggiori shitstorm della storia di Glastonbury Accusati di hate speech da Starmer, licenziati dalla loro agenzia, cancellati da Bbc: tre giorni piuttosto intensi, per il duo.

Questo mese sarà prodotto l’ultimo videoregistratore della storia

22 Luglio 2016

La società giapponese Funai Electric ha annunciato che il prossimo 30 luglio cesserà definitivamente la produzione di videoregistratori e videocassette, a causa della difficoltà nel reperire le componenti necessarie alla realizzazione di questi oggetti. Il fatto che esistesse ancora un’azienda che commercializzava questo genere di dispositivi era già di per sé una stranezza, dato che com’è noto da almeno 15 anni questi strumenti elettronici si sono quasi estinti per l’avvento dei dvd e della rivoluzione dello streaming online.

Nel corso degli oltre 40 anni di vita del videoregistratore, l’azienda nipponica nel suo anno migliore ha commercializzato circa 15 milioni di videoregistratori, e lo scorso anno è arrivata a vendere più di 740 mila unità. Eppure, escludendo gli appassionati più accaniti e gli amanti del vintage, non esiste a oggi un mercato degno di questo nome per i Vcr (Video cassette recorder). Un altro brand giapponese come Sony, ad esempio, aveva cessato la produzione dei suoi registratori già nel 2002.

A metà degli anni Duemila erano già rimasti in pochi a vendere videocassette e videoregistratori: tra gli altri, le compagnie statunitensi Circuit City e Best Buy, che hanno ritirato i loro prodotti dalla distribuzione nel 2005, e la catena Walmart, il più grande rivenditore mondiale di vhs, che ha dichiarato la fine del formato un anno dopo, nel 2006.

In testata: il Ceo di Netflix, Reed Hastings, durante un keynote a Las Vegas (Ethan Miller/Getty Images).
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