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14:00 mercoledì 19 novembre 2025
Gli scienziati hanno scoperto che il primo bacio sulla bocca è stato dato 21 milioni di anni fa E quindi non se l'è inventato l'homo sapiens ma un ominide, un antenato comune di uomini, scimpanzé, gorilla e orango, animali che infatti si baciano.
Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.
La nuova tendenza nell’industria del beauty è vendere prodotti di bellezza anche a bambine di 3 anni Da anni si parla di Sephora Kids, ma adesso ci sono storie che riguardano bambine addirittura più piccole.
Il Ceo di Google ha detto che nessuna azienda si salverebbe dall’eventuale esplosione della bolla dell’intelligenza artificiale Sundar Pichai ha detto che la "corsa all'AI" è un tantino irrazionale e che bisogna fare attenzione: se la bolla scoppiasse, nemmeno Google uscirebbe indenne.
La cosa più discussa del prossimo Met Gala non è il tema scelto ma il fatto che lo finanzierà Jeff Bezos Il titolo e il tema del Met Gala di quest'anno è Costume Art, un'edizione realizzata anche grazie al generoso investimento di Bezos e consorte.
Per la prima volta è stata pubblicata la colonna sonora di Una mamma per amica In occasione del 25esimo anniversario della serie, su tutte le piattaforme è arrivata una playlist contenente i migliori 18 brani della serie.
Jeff Bezos ha appena lanciato Project Prometheus, la sua startup AI che vale già 6 miliardi di dollari Si occuperà di costruire una AI capace poi di costruire a sua volta, tutta da sola, computer, automobili e veicoli spaziali.
A Buckingham Palace si terrà la più grande mostra di sempre sui vestiti della regina Elisabetta Si intitola Queen Elizabeth II: Her Life in Style, in esposizione ci saranno più di 200 vestiti. Apre il 10 aprile.

Teju Cole stronca le foto di McCurry

08 Aprile 2016

In un lungo editoriale apparso qualche giorno fa sul New York Times Magazine e firmato da Teju Cole, una puntata della sua rubrica di critica fotografica, Steve McCurry, ovvero uno dei, se non il, fotografo più celebrato dei nostri tempi, viene definito «sorprendentemente noioso» e in una qualche misura artisticamente disonesto. Le foto di McCurry, che hanno raggiunto lo status di icone dei nostri tempi, e in particolare il volume di recente pubblicazione, su cui Cole si concentra, India, una raccolta di immagini scattata nel Paese tra il 1978 e il 2014, sono popolari, secondo lo scrittore nigeriano, non solo per la bellezza o la finezza tecnica che esprimono: «Evocano un’India passata, così come una vecchia idea di come le foto dell’India dovrebbero apparire e quali gli oggetti delle vite delle persone vanno mostrati: ombrelli, telai, macchine da cucire; non portatili, stampanti wireless, scale mobili».

Il problema, secondo Cole, sta dunque nei soggetti che ogni fotografo sceglie di rappresentare: «Un difensore dei lavori di McCurry potrebbe sostenere che il fotografo è interessato a esplorare culture che stanno scomparendo. Anche nel Ventunesimo secolo non tutti gli indiani vanno in aereo e nei centri commerciali.  Perché non dovrebbe essere elogiato per aver cercato il pittoresco e averlo usato per mostrare la quintessenza dell’India? Cosa c’è di sbagliato nel mostrare una cultura nella sua forma più autentica? Il problema è che l’unicità di ogni Paese è un misto di pratiche locali, tradizioni, ma anche del suo passato e del suo presente. Ogni fotografia racchiude un pezzo di mondo con i suoi confini. Ma una serie di fotografie, scattate nel corso di molti anni, e attentamente selezionate rivela una visione del mondo. E dunque considerare un luogo dalla prospettiva di un passato antropologico cristallizzato per stabilire una nozione di autenticità che esclude il presente non significa semplicemente raccontare una verità alternativa: è abbandonarsi alla fantasia».

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Il discorso di Cole verte insomma sulla differenza tra il rappresentare la realtà in modo onesto a farlo attraverso il filtro di un pregiudizio. Il termine di paragone che lo scrittore nigeriano usa per dimostrare quanto i lavori di McCurry siano “costruiti” è il fotografo indiano Raghubir Singh, che Cole definisce «un occhio democratico» perché fotografò ogni cosa: «Città paesi, villaggi, negozi, fiumi, fedeli, lavoratori, cantieri, motociclette, statue, arredamenti moderni, terrazze, vestiti e, certo, turbanti e sari». Poi Cole continua il suo affondo paragonando il lavoro di McCurry al video dei Coldplay  “Hymn For The Weekend”, girato in India con un cameo di Beyoncé: «Pavoni, santoni, bambini dipinti, incenso. Praticamente nulla della vera contemporaneità indiana traspare nel video. Sembra che siano stati messi lì come colorato fondale alle fantasie del visitatore occidentale».

Nella immagini una mostra di Steve McCurry at CerModern di Ankara, settembre 2015 (Adem Altan/AFP/Getty Images).
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