Hype ↓
00:46 martedì 24 giugno 2025
Sally Rooney si è schierata a difesa di Palestine Action, un’organizzazione non violenta accusata di terrorismo dal governo inglese «Davanti a uno Stato che sostiene un genocidio, cosa dovrebbero fare le persone per bene?», ha scritto sul Guardian, condannando la decisione del governo inglese.
La nuova arma di propaganda preferita dell’Iran sono i Lego In particolare, cartoni animati che riprendono l'estetica Lego in cui si racconta che Netanyahu e Trump sono amici del diavolo.
Elio è il peggior esordio al botteghino nella storia della Pixar Il film ha incassato appena 21 milioni di dollari negli Usa e in Italia è rimasto sotto il milione di euro: nessuno prevedeva andasse così male.
Chi sono i Mind Enterprises, il duo italo disco diventato virale grazie a un video davvero molto italo disco Tra parodia e nostalgia, Secco (Andrea Tirone) e Baffone (Roberto Conigliaro) hanno guadagnato migliaia di nuovi follower in poche ore.
È morto Arnaldo Pomodoro, lo scultore che conoscevamo tutti Oggi, 23 giugno, avrebbe compiuto 99 anni.
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.

Il processo a Weinstein deve essere pubblico?

26 Aprile 2019

Nel 2018 i legali di Harvey Weinstein avevano richiesto di bloccare il processo nei confronti del produttore accusato di molestie perché, secondo loro, il caso era stato “irrimediabilmente contaminato” dal comportamento di uno dei poliziotti che si era occupato dell’inchiesta e dalle false testimonianze di alcune delle donne che l’avevano accusato. Come spiegava Variety in questo articolo, il giudice si era fermamente rifiutato di dare corda agli avvocati e aveva deciso di far continuare il processo. Ora i legali di Weinstein tornano alla carica chiedendo che il processo possa almeno svolgersi in segreto, a porte chiuse, lontano dai giornalisti e dai curiosi. Come ha riportato Erin Durkin oggi sul Guardian, una tale eventualità non è affatto piaciuta ai giornalisti americani che, rappresentati dal legale Robert Balin, stanno lottando perché tutto si svolga normalmente, e cioè alla luce del sole.

Il motivo per cui la difesa ha chiesto al giudice di escludere giornalisti e spettatori dai procedimenti giudiziari – normalmente aperti al pubblico – sarebbe quello di preservare il diritto del presunto molestatore seriale (lui continua a dirsi innocente) a un processo equo e garantire la privacy di chi lo accusa. Secondo Robert Balin questa richiesta di segretezza non ha alcuna base razionale, «mancano del tutto le circostanze che potrebbero giustificare lo sforzo di sopprimere la diffusione delle informazioni relative a una vicenda che ormai è di dominio pubblico».

Per Balin sigillare l’udienza non farebbe nulla per proteggere il diritto di Weinstein a un processo equo, considerato che le accuse sono già state ampiamente trattate dai mezzi di informazione (qui una lista completa delle accuse pubblicata il 13 ottobre 2017, pochi giorni dopo l’esplosione del caso, a partire dalle inchieste di New York Times e New Yorker). All’inizio della prossima udienza, il giudice James Burke ascolterà le argomentazioni di Balin e quindi deciderà come procedere, se in pubblico o a porte chiuse.

Articoli Suggeriti
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

Leggi anche ↓
Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Odessa ex città aperta

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.

Assediati dai tassisti

Cronaca tragicomica di come non sia possibile sfuggire alla categoria più temuta e detestata del Paese.