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11:43 sabato 26 luglio 2025
Nel numero di Vogue America di agosto c’è anche una modella creata con l’intelligenza artificiale È la prima volta che succede. O, almeno, è la prima volta che i lettori se ne accorgono.
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Dire a una persona che quello che ha scritto sembra scritto dall’AI adesso è un’offesa e si chiama AI shaming Ed è anche un insulto classista, come si legge in un paper appena pubblicato e dedicato a questa delicata questione.
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Nel numero di Vogue America di agosto c’è anche una modella creata con l’intelligenza artificiale

È la prima volta che succede. O, almeno, è la prima volta che i lettori se ne accorgono.

25 Luglio 2025

Il commento perfetto all’ultimo numero di Vogue America l’ha trovato The Cut, citando la canzone Jimmy Cooks in cui Drake cantava: «Don’t tell me that you model if you ain’t been in Vogue». Ora l’intelligenza artificiale può reclamare anche questo traguardo. All’interno del numero di agosto infatti c’è uno scatto promozionale che ritrae una modella sorridente che indossa un vestito a strisce bianche e nere. L’indossatrice è così priva di difetti da ricadere nel territorio dell’uncanny valley: inquieta lievemente lo spettatore con la sua pelle così omogenea da apparire finta, i capelli biondi mai fuori posto e un sorriso smagliante ma accompagnato da uno sguardo indecifrabile. A risolvere l’enigma è una piccola scritta posta discretamente a fianco della rilegatura che recita: «Prodotta da Seraphinne Vallora con l’AI».

The Cut ha provato a contattare il brand che ha scelto di usare questa pubblicità per avere chiarimenti rispetto a come sia stata utilizzata l’AI: uno scatto di una ragazza realmente esistente è stato ritoccato così tanto da produrre a questo bizzarro risultato? Oppure modella, abito e ambientazione dello scatto sono state generate tutte, interamente, usando l’intelligenza artificiale? Per ora non è arrivata risposta. Quel che è certo invece è che la reazione del pubblico è stato piuttosto negativa. Non solo perché il risultato finale lascia quella sottile inquietudine tipica delle immagini realizzate in questo modo, non solo per le tante implicazioni etiche ed economiche dell’operazione. A irritare è stato il modo in cui questa novità è stata presentata: tutto, dall’impaginazione alla didascalia, sembra voler fare passare sotto traccia la natura “generata” dello scatto. Anche se non è direttamente responsabile della sua realizzazione, anche Vogue è stato criticato dai lettori per averlo pubblicato in una maniera che molti commentatori hanno trovato non esattamente trasparente.

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