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Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrato dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.

Perché ci piace così tanto la carne anche se non serve per vivere?

09 Ottobre 2017

Si può stare a discutere tutto il giorno del fatto che, al di là delle considerazioni etiche, una dieta vegetariana sia più o meno sana rispetto a una dieta onnivora, però esistono due dati di fatto davanti ai quali è difficile controbattere: si può vivere benissimo anche senza carne, ma per molte persone rinunciare alla carne è difficile. Come si spiega, allora, questa apparente contraddizione? Ha provato a domandarselo Nathanael Johnson, giornalista di Berkeley, in un pezzo uscito prima su Grist e poi ripreso da Vox, dove si cita un libro di Marta Zaraska, saggista specializzata in nutrizione, Meathooked: The History and Science of Our 2.5 Million Year Obsession with Meat. «Se i nostri corpi non hanno tutto questo bisogno di carne, allora perché siamo così dipendenti da essa?», si domanda l’autore, che nota anche come molti vegetariani, che lo sono per ragioni etiche o di salute o di ecologia, avvertono comunque il bisogno di avere dei sostituti della carne: «Perché c’è la domanda per tutta un’industria di imitazione della carne, ma non esiste, per dire, un’industria di imitazione delle noci per le persone allergiche alle noci o di imitazione delle carote per i Jain?» (I Jain, o jainisti, sono un gruppo religioso indiano che pratica una strettissima forma di vegetarianesimo, che proibisce anche il consumo di tuberi e radici).

Alcuni elementi suggeriscono che la voglia di mangiare carne abbia delle componenti biologiche: «Uno studio suggerisce che il desiderio di mangiare carne è un tratto ereditabile», ammette Johnson, salvo però poi concludere che «la ragione principale per cui siamo diventati dipendenti dalla carne non è biologica ma sociale». Nel suo saggio Zaraska riporta infatti la teoria, diffusa tra i paleoantroplogi, secondo cui «il punto della caccia non era soltanto procacciare cibo, ma formare alleanze, ottenere favori e rafforzare i legami tra i membri del clan. Se l’uomo è un animale sociale, la carne è stata la sua prima moneta di scambio».

carne

Questo  Johnson non lo dice, però ci sarebbe da fare notare che la spiegazione sociale e la spiegazione biologica non si contraddicono affatto, e non solo perché possono coesistere. Secondo alcune scuole di pensiero di antropologia e di cosiddetta psicologia evolutiva, alcuni caratteristiche trasmesse attraverso il Dna possono essere diventate diffuse o dominanti proprio per ragioni sociali, perché rappresentano un vantaggio evolutivo. Per esempio l’uomo può avere sviluppato una certa tendenza a rifuggire la solitudine perché i nostri antenati che restavano in compagnia avevano più possibilità di sopravvivere. In base allo sesso ragionamento, se prendiamo per buona l’interpretazione di Zaraska e di Johnson secondo cui la funzione principale della carne era rafforzare i legami dei membri della tribù, si potrebbe dedurre che i nostri antenati che apprezzavano la carne e dunque la caccia avevano possibilità maggiore di sopravvivere, perché stringevano alleanze più solide, e dunque ci hanno trasmesso i loro geni.

Foto Getty
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