Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Hanno scoperto dei video softcore su Youtube camuffati da pubblicità di diamanti
Per anni, “Best Diamonds in the Sky” è stato il titolo di diversi video su Youtube che iniziano come pubblicità di gioielli pacchiani, primi piani di grossi diamanti da televendite. Dopo due minuti circa però, i video in questione cambiano completamente, mostrando ragazze che si spogliano a bordo di barche o tra i banchi di scuola, spesso asiatiche, senza scene di nudo integrale ma a scopo palesemente erotico. Frammenti di scene soft porno abilmente (ma nemmeno troppo) dissimulate per sfuggire alle policies della piattaforma.
Mentre The Verge ha cercato di contattare Youtube per ottenere commenti a riguardo, i primi video sono stati oscurati al pubblico. Ma ce ne sono ancora tanti che, sotto il falso nome di “Best Diamonds” o altre varianti simili, contengono scene non adatte ai minori ma non segnalate dalla piattaforma, aggirata semplicemente con un titolo triviale (molti compaiono con frasi senza senso come “Life insurance associated with death”) e una lunga sequenza di diamanti in apertura. Molte delle ragazze in questione, peraltro, sembrano minorenni.
Non è chiaro chi ci sia dietro questi video. Nonostante le tantissime visualizzazioni, le pagine Youtube da cui provengono (Ghafoor Kaleem e Wm P. Rice tra le altre, recentemente chiuse per violazione in merito al contenuto esplicito) hanno pochissimi iscritti, e dunque dedicate al solo caricamento dei video dei cosiddetti “diamanti”. Mentre la pornografia resta vietata, Youtube consente la visualizzazione di «video che contengono nudità o altro contenuto sessuale» solo se lo scopo primario è «educativo, scientifico o artistico», ma qualora lo scopo fosse sessualmente provocativo, la piattaforma prevede restrizioni di età.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.