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04:33 martedì 19 agosto 2025
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.
Terence Stamp è stato l’attore inglese più amato dal cinema italiano Teorema di Pasolini, Tre passi nel delirio di Fellini, Una stagione all'inferno di Nelo Risi e molti altri: negli anni '70 Stamp, morto il 17 agosto a 87 anni, fu "adottato" dal cinema italiano.
È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato l’Italia nel pieno dei suoi cambiamenti: dal boom industriale alle grandi navi a Venezia.
Instagram si è “ispirato” di nuovo a TikTok e ha introdotto la funzione repost Tra le nuove funzioni introdotte dall’ultimo aggiornamento ce n’è una che lo farà somigliare ancora di più al social rivale.

Al Rijksmuseum c’è la più completa mostra su Vermeer mai realizzata

13 Febbraio 2023

Parlando della sua mostra, il direttore generale del Rijksmuseum di Amsterdam, Taco Dibbits, ha descritto Vermeer come «l’artista più misterioso e amato di tutti i tempi», senza preoccuparsi di esagerare. Un’iperbole perdonabilissima, sicuramente motivata dall’entusiasmo per l’apertura di una mostra senza precedenti, la più completa mai realizzata, sul lavoro del pittore olandese. E forse anche la più bella: guardando le immagini pubblicate dal New York Times viene voglia di prenotare un volo per un fine settimana ad Amsterdam (c’è tempo fino al 4 giugno). Peccato che i biglietti siano già sold out: il sito dice che al momento non sono più disponibili. In effetti, già diversi giorni prima dell’apertura della mostra, il 10 febbraio, ne erano stati venduti 200 mila.

E pensare che quando “La ragazza con l’orecchino di perla” andò all’asta nel 1881, venne battuta per una cifra irrisoria (2 fiorini più 30 centesimi di commissione) dal collezionista Arnoldus des Tombe su suggerimento dello storico dell’arte Victor de Stuers. Ora, come scrive Jason Farago nel bellissimo articolo “The Absolute Vermeer, in a Show More Precious Than Pearls”, «Vermeer ferma il traffico; devia gli aerei. E ti chiedi: quella luminosità, quella calma interiore, come potrebbe non fermare il cuore di tutti come ferma il mio?»

Durante la sua non lunghissima vita (morì a 43 anni) Vermeer ha realizzato una trentina di opere. Gli studiosi hanno pareri discordanti sul numero esatto: il Rijksmuseum dice 37, la National Gallery di Washington 34. Qualunque sia la verità, non è mai successo che un museo riuscisse a riunire ben 28 dipinti in un’unica mostra. Anche il numero delle opere in mostra ha suscitato discussioni: qualcuno dice che sono 28, qualcuno 27. Alcuni esperti infatti considerando l’opera “Ragazza con il flauto” come un falso Vermeer realizzato da uno dei suoi epigoni anonimi. A quanto pare, invece, una serie di studi realizzati proprio in occasione di questa mostra ha rivelato che il piccolissimo dipinto è stato realizzato dall’artista. Il responsabile della pittura e della scultura del Rijksmuseum, Pieter Roelofs, si è divertito dicendo a un giornale olandese che quando “Ragazza con il flauto” ha attraversato l’Atlantico è semplicemente diventato di nuovo un Vermeer.

La riattribuzione dell’opera fa parte di un esaustivo progetto di ricerca che coinvolge non solo il Rijksmuseum e la National Gallery, ma anche il Metropolitan Museum of Art di New York. I metodi coinvolti sono straordinari: una sorta di archeologia non invasiva, con tecniche sperimentate per la prima volta dalla Nasa per mappare i minerali su Marte e sulla Luna. Gli scienziati e i conservatori del museo hanno scavato sotto le superfici delle opere per esaminare i vari strati di pittura e, in alcuni casi, ancora più in profondità arrivando a scoprire gli schizzi iniziali. 

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