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Le proteste di Bloquons tout in Francia sarebbero partite tutte da un post in un gruppo Telegram Un post neanche tanto recente: è apparso su Telegram a maggio ma è diventato virale negli ultimi giorni, subito prima e subito dopo le dimissioni di Bayrou.
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Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.

Non c’è niente di strano se Theresa May non ha messo il velo in Arabia Saudita

05 Aprile 2017

Si sta parlando della visita di Theresa May Arabia Saudita e vari giornali hanno sottolineato il fatto che il premier britannico non portasse il velo: “La sfida di Theresa May: a Riad senza velo” titolava per esempio La Stampa, mentre Repubblica scrive che May «ha rifiutato di piegarsi all’imposizione del velo» (anche il Telegraph aveva fatto un titolo simile). Nel regno saudita, dove vige una interpretazione particolarmente conservatrice dell’Islam, il wahhabismo, praticamente tutte le donne girano velate, e molte indossano anche il niqab, un tipo di velo integrale che lascia scoperti solo gli occhi. Tuttavia non è inusuale che una rappresentante di un governo occidentale visiti il Paese senza indossare il velo: prima di Theresa May, sono state in visita ufficiale a capo scoperto Hillary Clinton, Condoleezza Rice, Angela Merkel e Federica Mogherini, per fare alcuni esempi.

Nel 2015 il Guardian ha pubblicato un articolo su questo tema: la first lady di allora, Michelle Obama, aveva accompagnato il marito in una visita, senza indossare il velo, e la cosa aveva suscitato lodi che ricordano quelle oggi indirizzate a Theresa May. Il giornale ha però fatto notare che non c’era nulla di strano nel suo look, pubblicando tra l’altro immagini di Hillary Clinton, Angela Merkel e di Nancy Pelosi, l’ex presidente della camera bassa del Congresso, che visitavano il Paese a capo scoperto. A due anni di distanza, l’articolo del Guardian sta nuovamente circolando in queste ore su Twitter, proprio a dimostrazione del fatto che non c’è nulla di inusuale nell’abbigliamento di Theresa May.

German Chancellor Merkel Visits Gulf States

La verità è che le autorità saudite non hanno mai fatto problemi alle rappresentanti dei Paesi occidentali che si sono presentate a capo scoperto. Tanto per cominciare, il governo di Riad tiene molto alle alleanze occidentali e su queste questioni tiene ad avere uno stile “non confrontational” (lo stesso non si può dire, per esempio, del governo di Teheran). Arabia Saudita e Iran sono due delle poche nazioni musulmane dove il velo è obbligatorio per legge.

Tuttavia, come spiega l’Economist in un articolo dedicato al dress code saudita, nel Paese del Golfo il velo è obbligatorio soltanto per le donne musulmane. A tutte le donne, che siano locali od occidentali, è invece richiesto di indossare l’abaya, una lunga tunica che ricorda uno spolverino («ma alcune se la possono cavare indossando una giacca lunga», nota il settimanale). Nei fatti però questa regola si applica soltanto alle turiste e alle donne in viaggi d’affari: il governo saudita non si sognerebbe mai di imporla alle rappresentanti politiche di una nazione alleata.

Nelle immagini: Hillary Clinton, allora segretario di Stato, partecipa a un summit per la cooperazione tra Usa e nazioni del Golfo a Riad, nel 2012. Angela Merkel in visita al palazzo reale di Djidda, in Arabia saudita, nel 2010 (BRENDAN SMIALOWSKI/AFP/Getty Images)
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