Hype ↓
13:42 venerdì 7 novembre 2025
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.

Un Natale deduttivo

Ovvero perché il secondo film su Sherlock Holmes è solo un antipasto di un'eccellente miniserie BBC da stasera su Italia 1

22 Dicembre 2011

Del fallimento (momentaneo) del cinepanettone è stato già scritto qui dove si è cercato anche di capire il perché e il percome. Argomento archiviato, quindi.

Chi ha beneficiato di tale debacle è stato “Sherlock Holmes. Gioco Di Ombre”, secondo film di Guy Ritchie con l’affiatata coppia Downey jr./Law in una nuova avventura dell’ispettore Sherlock Holmes e del suo fedele assistente John Watson.

Il film è ancora una volta la versione steampunk fracassona con la regia adrenalinica di Ritchie e con un gigionissimo Downey Jr., così infallibile, spiritoso e arrogante da renderlo più vicino a Lupin III che al personaggio del romanzo. Cameratismo maschile, sottotesto queer e un paio di scene madri eccellenti. Niente di indimenticabile… ma ricordate forse qualche film di Natale indimenticabile?

Però il motivo per cui sto scrivendo questo articolo è semplicemente un augurio che, sulla scia di questo “fenomeno Holmes”, centinaia di migliaia di persone si sintonizzino questa sera alle 21:00 su Italia Uno (Italia Uno?! Sì). La rete giovane di Mediaset, con un tempismo strategico che non si ricordava dai tempi dei Simpson o di Buffy l’ammazzavampiri, ha deciso infatti di mandare in onda Sherlock, serie BBC dal formato bislacco (tre episodi di 90 minuti).

Sulla carta sembrerebbe l’ennesima rivisitazione un po’ furbetta del romanzo di Doyle e invece è una delle trasposizioni più fedeli, intelligenti ed entusiasmanti mai messe in scena, e in più è ambientata ai giorni nostri. Non è una vera e propria modernizzazione del romanzo vittoriano: nonostante l’uso narrativo funzionale del Blackberry e dei blog e la tinta glamour (Holmes è in perfetto stile urban-elegante con il suo cappotto Belstaff), la serie – o, per meglio dire, i tre film tv – cattura perfettamente lo spirito originale dei romanzi. Alcune scene poi, come ad esempio il primo incontro tra Holmes e Watson, sono fedelissime ai racconti dello scrittore. Lo scenario è una Londra notturna non scontata, non turistica e a modo suo irriconoscibile,  ma sono sopratutto la scrittura e le interpretazioni a fare la differenza.

La serie è stata prodotta e scritta da Steven Moffat, celebre per aver sceneggiato gli episodi più brillanti di Doctor Who (longeva serie britannica di gran culto) ma anche di Coupling, e da Mark Gatiss, componente del quartetto comico The League of Gentlemen. Insomma, scrittori capaci che infarciscono i dialoghi di battute brillanti e one line memorabili: anche il sottotesto gay – Holmes e Watson vivono nello stesso appartamente, anche nel romanzo di Doyle – viene trattato con soluzioni sagaci e mai banali.

Benedict Cumberbatch – visto già al cinema in Espiazione (Atonement) – è semplicemente perfetto a far vivere uno Sherlock Holmes personaggio totalmente sociopatico ma con una fredda e geniale capacità deduttiva. Straordinario anche Martin Freedam nell’interpretare un Watson finalmente non più tonto da macchietta, ma con una presenza magnetica e di complemento al protagonista.

Che altro dire… è forse la migliore serie del 2010 (l’anno in cui uscì) e con un episodio pilota da standing ovation.

Unico limite e rischio: la traduzione italiana. Che non è un compito facile, ammettiamolo. Ma se riescono a mantenere fedeltà almeno nel 70% dei dialoghi, possiamo essere soddisfatti.

Il primo gennaio 2012 andrà in onda su BBC1 il primo episodio – dei tre previsti – della seconda stagione.

Articoli Suggeriti
Social Media Manager

Leggi anche ↓
Social Media Manager

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.