L'appassionata conversazione è stata registrata dai microfoni della televisione di stato cinese durante la parata militare a Pechino.
Trump vuole cambiare il nome del ministero della Difesa in ministero della Guerra
Non il più rasserenante dei messaggi per il mondo, il fatto che il segretario alla Difesa Pete Hegseth diventi segretario alla Guerra.

Dalla difesa alla guerra il passo è breve, anche se si parla di nomi di ministeri. Il presidente Donald Trump ha infatti proposto il cambio di denominazione con un ordine esecutivo (e cioè tendando di formalizzare la pratica senza l’ok del congresso). L’ordine, come spiega l’amministrazione, servirebbe a riflettere più accuratamente la missione del personale in uniforme oggi.
Secondo il documento analizzato dal Washington Post, che descrive il prossimo ordine esecutivo, il ripristino del nome “Dipartimento della Guerra” rafforzerà l’attenzione di questo ministero sugli interessi nazionali Usa e segnalerà agli avversari la disponibilità dell’America a dichiarare guerra per proteggere i propri interessi. In ogni caso, l’ordine designerà il Dipartimento della Guerra come nome secondario (una manovra necessaria per aggirare la necessità dell’approvazione del Congresso per rinominare formalmente un’agenzia federale) ma imporrà al ramo esecutivo di utilizzarlo per le comunicazioni esterne e interne, mentre il segretario alla Difesa, Pete Hegseth, diventerà segretario alla Guerra.
La storia del Dipartimento della Guerra risale alla fondazione degli Stati Uniti. Il Congresso istituì l’agenzia, che doveva essere guidata da un segretario alla Guerra. Il disegno di legge fu firmato dal presidente George Washington. Ma dopo la Seconda guerra mondiale, il Dipartimento fu temporaneamente ribattezzato National Military Establishment, un emendamento del 1949 ribattezzò nuovamente l’agenzia con il nome attuale, Dipartimento della Difesa. Il cambio di denominazione solleva anche alcuni dubbi sui costi dell’operazione, se il disegno di legge dovesse passare infatti, sarebbero centinaia di migliaia le targhe da modificare in tutto il mondo. Un esempio del costo si può dedurre dalla passata amministrazione Biden che, nel tentativo di rinominare le strutture militari in modo che non portassero più il nome di soldati confederati caduti durante la guerra civile, spese più di 60 milioni di dollari.