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01:43 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

La truffa delle false donazioni online all’Isis

21 Maggio 2019

«Su internet nessuno sa se sei un cane» diceva la famosa vignetta del New Yorker  del 1993. Nessuno sa nemmeno se sei l’Isis, la polizia o un corteggiatore insistente, commenta Gizmodo, che recentemente ha raccontato una delle ultime frontiere della truffa online: convincere le persone di aver donato per sbaglio soldi allo Stato Islamico. A dare l’allarme è il Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti, che avverte: «è una cosa molto seria».

Il meccanismo messo in piedi dai truffatori si basa su una vera e propria sceneggiatura. Step numero uno: la vittima viene contattata tramite applicazione di messaggistica, ad esempio Facebook Messenger, da un falso corteggiatore. Che ovviamente, dopo aver flirtato per un po’, chiede una piccola somma di denaro per risolvere un problema personale. E fin qui, niente Isis. Entra in gioco, invece, la polizia.

Step numero due: il criminale chiama la vittima fingendosi un poliziotto e la convince che i suoi soldi sono per sbaglio finiti in mano allo Stato islamico. Poi le consiglia di chiamare un avvocato, che come anticipo chiede la modica cifra di 1000 dollari. Ma perché la gente ci casca? La truffa funziona perché prevede dei passaggi ben studiati, si legge nell’articolo, dalla creazione di una relazione di fiducia allo studio delle giuste tempistiche. Anche l’imbarazzo del flirt online gioca la sua parte. La delicata trama psicologica costruita dai criminali, infine, si regge su una delle poche certezze degli americani: «al governo non piace che la gente mandi soldi ai gruppi terroristici».

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