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18:41 sabato 6 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

Trudeau ha dovuto scusarsi per una “brownface” del 2001

19 Settembre 2019

È comparsa a poche settimane dalle elezioni in Canada (21 ottobre), mettendo in grave imbarazzo il primo ministro, Justin Trudeau. Turbante, accessori e una «brownface», per una festa in costume a tema “Arabian nights” organizzata nella scuola privata di Vancouver dove il politico insegnava. Allora aveva 29 anni, ma l’età non è stata considerata una valida scusante. Per quella foto che lo ritrae con il viso dipinto di nero, risalente al 2001 e diffusa dalla rivista americana Time, il premier progressista si è detto «profondamente arrabbiato con me stesso», e veramente pentito, come riporta il sito della Bbc. E così Trudeau, fervente sostenitore del multiculturalismo per lui parte integrante del proprio Paese, ha continuato a scusarsi, cercando di arginare l’imbarazzo suscitato dal cosiddetto blackface, un gesto carico di significati negativi al di là delle intenzioni di chi lo fa.

«Avrei dovuto saperlo già allora, ma l’ho fatto in modo involontario», ha continuato, parlando ai cronisti che lo stanno accompagnando in aereo per la campagna elettorale. «Ora riconosco quanto il mio gesto sia stato razzista e mi dispiace profondamente». Un periodo complicato per Trudeau, che già nel marzo 2018 aveva rischiato di perdere la poltrona. «Vedere il primo ministro con il blackface ci ha molto rattristato», ha detto Mustafa Farooq, direttore del National Council of Canadian Muslims, organizzazione no profit tesa a difendere i diritti delle persone mussulmane in Canada. «Il blackface è una pratica riprovevole, e si porta dietro una storia di razzismo e di mitologia orientalista che non possiamo accettare».

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