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07:17 domenica 29 giugno 2025
La storia del turista norvegese respinto dagli Stati Uniti per un meme su Vance sembrava falsa perché effettivamente lo era Non è stato rimpatriato per le foto salvate sul suo cellulare, ma semplicemente perché ha ammesso di aver consumato stupefacenti.
In Giappone è stato condannato a morte il famigerato “killer di Twitter” Takahiro Shiraishi è stato riconosciuto colpevole degli omicidi di nove ragazze. Erano tre anni che nel Paese non veniva eseguita nessuna pena capitale.
Per sposarsi a Venezia e farsi contestare dai veneziani Bezos ha speso almeno 40 milioni di euro Una cifra assurda che però non gli basta nemmeno per entrare nella Top 5 dei matrimoni più costosi di sempre.
È uscito il primo teaser di Bugonia, il film in cui Yorgos Lanthimos parla di alieni e complottisti Il film arriverà nella sale italiane a novembre e, secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere tra quelli in concorso a Venezia.
Anna Wintour ha annunciato che non sarà più la direttrice di Vogue America Ma ovviamente non ha alcuna intenzione di smettere di lavorare: resterà global editorial director di Vogue e la global chief content officer di Condé Nast.
Macron ha detto che vuole far diventare la musica elettronica francese patrimonio Unesco La musica elettronica l'abbiamo inventata noi. Solo noi abbiamo quel French Touch», ha detto, dando l'annuncio in un'intervista radiofonica.
Se c’è un posto che non soffrirà mai di overtourism è certamente il resort appena inaugurato da Kim Jong-un in Corea del Nord Il supremo leader ha partecipato alla cerimonia di apertura e si è divertito a guardare degli uomini che volavano giù dagli scivoli ad acqua.
È morta a 91 anni Lea Massari, la diva che abbandonò il cinema Dopo aver lavorato con i più grandi registi del cinema italiano, si ritirò a vita privata 30 anni fa e non tornò mai più a recitare. 

È morto l’ultimo discendente diretto di James Joyce

28 Gennaio 2020

Figlio di Giorgio e nipote di James e Nora, Stephen Joyce è stato l’ultimo discendente diretto del celebre scrittore irlandese. Come riporta il Guardian, è morto negli scorsi giorni all’età di ottantasette anni sull’Isola di Ré, una famosa località turistica di fronte a La Rochelle. Noto fin dai suoi primi mesi di vita per la poesia che Joyce gli dedicò, Ecce Puer, Stephen si è fatto conoscere in particolare negli ultimi decenni per la battagliera e talvolta persino feroce difesa del nome della sua famiglia e della produzione letteraria del nonno.

Nato a Parigi, dopo una laurea ad Harvard Stephen Joyce ha lavorato per l’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica (OECD) concentrandosi in particolare sullo sviluppo dell’Africa. Ha lasciato definitivamente il lavoro nel 1991 dopo aver ereditato il patrimonio di famiglia, e a partire da quel momento si è impegnato per mantenere in vita la memoria del nonno. Nel corso della sua vita, si legge sul Guardian, Stephen ha avuto numerosi diverbi con gli autori di libri su Joyce, e ha spesso rifiutato le concessioni per citarne le opere. Nel 2006, durante una intervista con il New Yorker, disse che gli accademici erano «come i topi e pidocchi», e che «dovrebbero essere sterminati».

Nel 2011 i diritti d’autore sulle opere di Joyce (morto settant’anni prima) sono scaduti, e il rischio di querela da parte di Stephen per chi vi si approcciava si è fatto di conseguenza minore. «È stato liberatorio, c’è un senso generale di sollievo», disse all’epoca Mark Traynor, direttore del Joyce Centre di Dublino. «Le persone adesso possono celebrare le opere senza avere l’ansia di essere contattati da un avvocato il giorno dopo». Il presidente irlandese Michael D. Higgins ha detto che Stephen era «profondamente impegnato in quello che vedeva come un dovere speciale: difendere la memoria della famiglia Joyce, sia sul piano letterario che personale».

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