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06:51 sabato 10 maggio 2025
È stata appena lanciata Watermelon+, una piattaforma streaming dedicata al cinema palestinese Tanti dei migliori film palestinesi prodotti negli ultimi anni, quasi mai arrivati nelle sale italiane, adesso disponibili in streaming.
Pope Crave ha dato la notizia della fumata bianca prima di Vatican News L'account di meme ha dato l'Habemus Papam con ben quattro minuti di anticipo rispetto al profilo ufficiale del Vaticano.
È Papa da neanche 24 ore ma Leone XIV è già riuscito a far arrabbiare i trumpiani Perché in passato ha espresso delle cattolicissime opinioni sull'immigrazione, ma soprattutto perché ha osato criticare JD Vance.
Tommy Cash ha fatto un remix di “Espresso Macchiato” assieme a Tony Effe Esce il 9 maggio a mezzanotte e sarà l'ultimo atto della vacanza italiana di Cash prima di partire per l'Eurovision.
Blossoms Shanghai, la prima e unica serie tv diretta da Wong Kar-wai, arriverà in streaming su Mubi Dopo due anni dall'uscita in Cina, finalmente potremo vederla anche noi.
Anche Netflix vuole essere TikTok e lancia il feed per vedere film e serie in formato verticale Permetterà di scrollare tra clip e trailer dall’app su smartphone, alla ricerca di qualcosa da guardare. 
Quella di Timothée Chalamet ai David è stata davvero una pessima serata E dire che l'attore ha pure saltato il Met Gala per partecipare alla premiazione, assieme alla fidanzata Kylie Jenner.
Con Vermiglio, Maura Delpero è diventata la prima donna a vincere il David di Donatello per la Miglior regia E il suo si è confermato il film italiano dell'anno, portandosi a casa ben sette statuette.

È morto l’ultimo discendente diretto di James Joyce

28 Gennaio 2020

Figlio di Giorgio e nipote di James e Nora, Stephen Joyce è stato l’ultimo discendente diretto del celebre scrittore irlandese. Come riporta il Guardian, è morto negli scorsi giorni all’età di ottantasette anni sull’Isola di Ré, una famosa località turistica di fronte a La Rochelle. Noto fin dai suoi primi mesi di vita per la poesia che Joyce gli dedicò, Ecce Puer, Stephen si è fatto conoscere in particolare negli ultimi decenni per la battagliera e talvolta persino feroce difesa del nome della sua famiglia e della produzione letteraria del nonno.

Nato a Parigi, dopo una laurea ad Harvard Stephen Joyce ha lavorato per l’Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica (OECD) concentrandosi in particolare sullo sviluppo dell’Africa. Ha lasciato definitivamente il lavoro nel 1991 dopo aver ereditato il patrimonio di famiglia, e a partire da quel momento si è impegnato per mantenere in vita la memoria del nonno. Nel corso della sua vita, si legge sul Guardian, Stephen ha avuto numerosi diverbi con gli autori di libri su Joyce, e ha spesso rifiutato le concessioni per citarne le opere. Nel 2006, durante una intervista con il New Yorker, disse che gli accademici erano «come i topi e pidocchi», e che «dovrebbero essere sterminati».

Nel 2011 i diritti d’autore sulle opere di Joyce (morto settant’anni prima) sono scaduti, e il rischio di querela da parte di Stephen per chi vi si approcciava si è fatto di conseguenza minore. «È stato liberatorio, c’è un senso generale di sollievo», disse all’epoca Mark Traynor, direttore del Joyce Centre di Dublino. «Le persone adesso possono celebrare le opere senza avere l’ansia di essere contattati da un avvocato il giorno dopo». Il presidente irlandese Michael D. Higgins ha detto che Stephen era «profondamente impegnato in quello che vedeva come un dovere speciale: difendere la memoria della famiglia Joyce, sia sul piano letterario che personale».

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