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20:14 mercoledì 10 dicembre 2025
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

C’è una start-up che vuole proiettare annunci pubblicitari nello spazio

30 Gennaio 2019

StartRocket è una startup russa che sta progettando di lanciare annunci pubblicitari nello spazio. Recentemente il suo Ceo Vlad Sitnikov ha pubblicato un video di presentazione del primo progetto di pubblicità spaziale, che secondo lui potrebbe essere realizzato già nel 2021. In realtà, come ha spiegato Yoon Sann Wong su Design Taxi, il programma della StartRocket potrebbe incontrare molti ostacoli. Comunque andrà, vi consigliamo di guardare il breve video condiviso da Sitnikov, “The orbital display in action”: in poco più di un minuto suggerisce un futuro in cui, insieme alle stelle, vedremo brillare nel cielo notturno i loghi dei marchi più potenti del mondo.

Secondo il progetto, a creare l’annuncio sarebbe un insieme di piccoli satelliti, ciascuno dotato di una vela riflettente di quasi 10 metri metri di diametro. Insieme, i satelliti orbiterebbero a un’altitudine di circa 450 chilometri e rifletterebbero la luce solare usando le loro vele per formare enormi cartelloni illuminati nell’orbita terrestre, chiaramente visibili di notte.  Non si sa ancora se il progetto della StartRocket verrà attuato: secondo John Crassidis, professore di ingegneria meccanica e aerospaziale all’Università di Buffalo, incrementare il numero degli satelliti attualmente in circolo nello spazio (sono già 1400) rischierebbe di aumentare le probabilità di collisione e il volume di spazzatura spaziale. L’esperta di giurisprudenza spaziale Joanne Gabrynowicz, professoressa emerita dell’Università del Mississippi a Oxford, ha spiegato a che StartRocket dovrà probabilmente affrontare una forte opposizione da parte dell’astronomia e della comunità scientifica. Gabrynowicz ha spiegato che la luce riflessa degli annunci potrebbe interferire con la ricerca sui cieli della Terra.

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