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Bisogna spostare la Monna Lisa dal Louvre, dice il New York Times

07 Novembre 2019

Quella che il critico d’arte Jason Farago ha scritto sul New York Times suona come una sentenza: «È tempo che la Gioconda se ne vada». Perché? «Perché il Louvre è tenuto in ostaggio dalla Kim Kardashian della ritrattistica italiana del XVI secolo», la bella Lisa Gherardini, meglio conosciuta (dal nome di suo marito) come la Gioconda, «la cui fama eclissa così tanto la sua importanza che nessuno nemmeno ricorda più come all’inizio divenne famosa».

Nell’anno in cui ricorrono i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, evento celebrato in tutto il mondo attraverso iniziative e retrospettive (come quella curata da Louis Frank allo stesso Louvre), il critico ha esposto le motivazioni per cui la Monna Lisa dovrebbe essere spostata. «Circa l’80% dei visitatori, secondo le ricerche del Louvre, sono qui per la Gioconda, e la maggior parte di loro se ne va infelice» a causa delle modalità con cui è permesso poter “accedere” all’opera. «Devi prendere parte a una noiosissima serpentina che termina a circa 4 metri dal dipinto, il che rende già di per sé piuttosto difficile poterne ammirare i dettagli», continua. «Considerando poi che ai visitatori è permesso sostare davanti al quadro per meno di un minuto, il grado di frustrazione diventa molto alto».

L’estate scorsa, il museo mise in atto un tentativo di ricollocare l’opera in una diversa zona dell’edificio, nella vicina Galerie Médicis (una decisione presa per consentire i lavori di ammodernamento della Salle des États dove il dipinto si trova abitualmente), «ma l’esperimento non andò a buon fine». Non solo la presenza del quadro di Leonardo oscurò tutti gli altri dipinti della sala, «ma il sovraffollamento fu tale che in molti lamentarono quanto l’ambiente fosse diventato soffocante».

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