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I dazi turistici sono l’ultimo fronte nella guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa Mentre Trump impone agli stranieri una maxi tassa per l'ingresso ai parchi nazionali, il Louvre alza il prezzo del biglietto per gli "extracomunitari".
Papa Leone XIV ha benedetto un rave party in Slovacchia in cui a fare da dj c’era un prete portoghese Il tutto per festeggiare il 75esimo compleanno dell'Arcivescovo Bernard Bober di Kosice.
I distributori indipendenti americani riporteranno al cinema i film che non ha visto nessuno a causa del Covid Titoli molto amati da critici e cinefili – tra cui uno di Sean Baker e uno di Kelly Reichardt – torneranno in sala per riprendersi quello che il Covid ha tolto.
La presidente della Tanzania Samia Suluhu Hassan ha nominato il nuovo governo e ha fatto ministri tutti i membri della sua famiglia In un colpo solo ha sistemato due figlie, un nipote, un genero, un cognato e pure un carissimo amico di famiglia.
Sally Rooney ha detto che i suoi libri potrebbero essere vietati in tutto il Regno Unito a causa del suo sostegno a Palestine Action E potrebbe addirittura essere costretta a ritirare dal commercio i suoi libri attualmente in vendita.
In Francia è scoppiato un nuovo, inquietante caso di “sottomissione chimica” simile a quello di Gisèle Pelicot Un funzionario del ministero della Cultura ha drogato centinaia di donne durante colloqui di lavoro per poi costringerle a urinare in pubblico.
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".

Bisogna spostare la Monna Lisa dal Louvre, dice il New York Times

07 Novembre 2019

Quella che il critico d’arte Jason Farago ha scritto sul New York Times suona come una sentenza: «È tempo che la Gioconda se ne vada». Perché? «Perché il Louvre è tenuto in ostaggio dalla Kim Kardashian della ritrattistica italiana del XVI secolo», la bella Lisa Gherardini, meglio conosciuta (dal nome di suo marito) come la Gioconda, «la cui fama eclissa così tanto la sua importanza che nessuno nemmeno ricorda più come all’inizio divenne famosa».

Nell’anno in cui ricorrono i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, evento celebrato in tutto il mondo attraverso iniziative e retrospettive (come quella curata da Louis Frank allo stesso Louvre), il critico ha esposto le motivazioni per cui la Monna Lisa dovrebbe essere spostata. «Circa l’80% dei visitatori, secondo le ricerche del Louvre, sono qui per la Gioconda, e la maggior parte di loro se ne va infelice» a causa delle modalità con cui è permesso poter “accedere” all’opera. «Devi prendere parte a una noiosissima serpentina che termina a circa 4 metri dal dipinto, il che rende già di per sé piuttosto difficile poterne ammirare i dettagli», continua. «Considerando poi che ai visitatori è permesso sostare davanti al quadro per meno di un minuto, il grado di frustrazione diventa molto alto».

L’estate scorsa, il museo mise in atto un tentativo di ricollocare l’opera in una diversa zona dell’edificio, nella vicina Galerie Médicis (una decisione presa per consentire i lavori di ammodernamento della Salle des États dove il dipinto si trova abitualmente), «ma l’esperimento non andò a buon fine». Non solo la presenza del quadro di Leonardo oscurò tutti gli altri dipinti della sala, «ma il sovraffollamento fu tale che in molti lamentarono quanto l’ambiente fosse diventato soffocante».

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