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01:18 sabato 20 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

L’Unesco vuole rendere il software Patrimonio dell’umanità

11 Aprile 2017

La preservazione del patrimonio dell’umanità, come definito dall’Unesco, è solitamente associato a luoghi di interesse storico e archeologico, scrive Vocativ, ma in realtà la prossima mossa dell’organizzazione delle Nazioni Unite si rivolge a qualcosa di più immateriale: lunedì l’Unesco ha annunciato una partnership con un istituto francese di informatica «con l’ambizioso intento di salvaguardare ogni software creato, per fare in modo che non venga mai dimenticato».

L’Istituto francese per la ricerca informatica e sull’automazione (Inria) ha avviato il progetto – Software Heritage – l’anno scorso, e finora ha raccolto 58 milioni di software. «Questa collaborazione con Inria segna il rafforzamento di una mobilitazione internazionale per la salvaguardia e la condivisione del patrimonio software», ha dichiarato la direttrice generale dell’Unesco Irina Bokova.

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Non si tratta, peraltro, della prima iniziativa che si muove in questa direzione: in Norvegia un progetto privato dal 2008 raccoglie campioni di dati nel suo Arctic World Archive, e di recente ha allargato il suo progetto alle culture di altri Paesi, trovando l’adesione di Messico e Brasile (il primo ha condiviso documenti del periodo Inca, il secondo la sua costituzione e altro materiale storico). E poi c’è l’Internet Archive, che da vent’anni tenta di “archiviare il web”.

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