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01:14 mercoledì 10 settembre 2025
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.
1300 registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.
Il tentativo del governo nepalese di vietare i social è finito con 19 morti e le dimissioni del Presidente del Consiglio In 48 ore il Paese è piombato nel caos, il governo è stato costretto a fare marcia indietro e a chiedere pure scusa.
Una giornalista italiana ha scatenato un putiferio per non aver coinvolto Ayo Edebiri in una domanda su MeToo e Black Lives Matter Argomenti sui quali ha preferito interpellare Julia Roberts e Andrew Garfield, gli altri due protagonisti di questa intervista a tre fatta durante la Mostra del cinema di Venezia.
È morto Stefano Benni, inventore del Bar Sport, amico di Daniel Pennac, “performer” con Nick Cave e tante altre cose Romanziere, giornalista, drammaturgo: in ogni sua veste Benni ha saputo raccontare l’italianità, una battuta alla volta.  
A Varsavia hanno aperto una biblioteca in metropolitana per convincere i pendolari a staccarsi dal telefono e leggere invece un libro Si chiama Metroteka e mette a disposizione dei pendolari 16 mila titoli e un sistema di prelievo e restituzione funzionante 24 ore su 24.
Dopo la beatificazione, su Reddit ci si chiede se la PlayStation di Carlo Acutis possa essere considerata una reliquia Domanda alla quale è difficile rispondere, perché ne esistono di diversi tipi e tutte devono essere autenticate dalla Chiesa.
Dopo anni di tentativi falliti, finalmente Call of Duty diventerà un film Grazie a un accordo tra Paramount e Activision, una delle più importanti saghe videoludiche di sempre arriverà sul grande schermo.

Di cosa si è parlato questa settimana

Gli occhi del mondo sulla strage di Rafah, le trentaquattro condanne di Trump, le parolacce del Papa e di Meloni e le altre notizie degli ultimi giorni.

01 Giugno 2024

Medio Oriente – RafAI
È stata la settimana della storia virale, realizzata con l’AI (e quindi sfuggita alle censure di Meta) “All Eyes on Rafah”, ricondivisa anche da chi, fino a questo momento, non si era ancora esposto sulla tragedia in corso. Impossibile giustificare quello che è successo nel campo profughi di Rafah, ripetutamente bombardato dall’esercito israeliano in quello che Netanyahu ha definito un «tragico incidente». Nella strage sono morti più di 45 bambini, donne e anziani. Ora che è passato qualche giorno, possiamo dire che le polemiche sull’utilità di condividere quella storia (di per sé sensate) hanno avuto forse un effetto un po’ scoraggiante e divisivo, in un momento in cui invece bisognerebbe restare uniti e concentrarsi su un’unica cosa: l’urgenza di fermare il massacro.

Polemiche – L’arte della stronzatura
Giorgia Meloni, all’inaugurazione di un parco pubblico a Caivano, in Campania, se l’era preparata nei dettagli. Appena vede il presidente Vincenzo De Luca imposta una camminata agguerrita, grandi falcate, fa in modo che qualche social reporter suo sodale abbia il microfono bello vicino, e dice a De Luca con voce trucida: «Presidente De Luca, quella stronza della Meloni. Come sta». Vendetta servita freddissima per una frase di De Luca di diversi mesi fa. Un po’ troppo preparata, a nostro avviso: crederci troppo non fa mai bene. Molto sottovalutata invece la reazione serafica dell’ex sindaco di Salerno che risponde: «Benvenuta. Sto bene… di salute».

Altre polemiche – Frocessione
Pur non avendo la caratura teologica del suo predecessore e sebbene sia considerato, almeno nella percezione comune, “meno problematico” e più riformista di Benedetto XVI, Papa Francesco finisce nell’incappare in gaffe clamorose che ci ricordano come, in fin dei conti, sia sempre il capo della Chiesa Cattolica. Con il no secco ai seminaristi gay – «Troppa frociaggine», ha sentenziato – il pontefice ha provocato un’orda di polemiche che lo hanno anche costretto a scuse pubbliche, come una influencer qualunque, ma che niente hanno potuto di fronte all’iconicità di quella frase, che continua a spopolare soprattutto tra chi non parla l’italiano: «Mi rifiuto di sentirmi offeso da una parola che suona così morbida e deliziosa», ha scritto qualcuno su X.

Ancora polemiche – Cilent Hill
Niente infiamma il fiacco animo italico alla vigilia dell’estate come l’immancabile articolo del New York Times che annuncia quale zona del Belpaese è la «next big thing» da scoprire. Ci sono passate la Sicilia, la Puglia, la Liguria, persino il Molise, e quest’anno è toccato nientemeno che al Cilento: la giornalista Nina Burleigh ha scritto un pezzo con il solito tono romantico e appiccicoso degli americani in vacanza in Italia, tra giri in Fiat Panda (quale modello? Speriamo quello vecchio) e merli eurasiatici. Il risultato: su Instagram in migliaia hanno voluto commentare spaventati per assicurarsi che il Cilento rimanesse com’è e non diventasse l’ennesimo “spot” devastato dalla turistificazione. L’overtourism è un problema serio – ne parliamo anche nell’ultima puntata del nostro podcast Stilnovola ascoltate qui – ma i commenti degli italiani al Nyt rimangono di impareggiabile bellezza: «Please we don’t need more tourists. Discover Arizona or Iowa».

Sempre polemiche – Book mess
In una settimana in cui abbiamo discusso di parole come “frociaggine” e “stronza”, la definizione di «governo più ignorante della storia italiana» affibbiata da Saviano al governo Meloni sembra quasi un affettuoso vezzeggiativo. Tutt’altro, ovviamente: l’esclusione di Saviano dalla lista di scrittori italiani alla Buchmesse di Francoforte ha scatenato una enorme shitstorm. Mauro Mazza, il commissario straordinario che quella lista l’ha approvata, ha detto che la politica non c’entra niente con la scelta, ma non ha spiegato cos’è che c’entra, allora. Diversi scrittori hanno preso malissimo la notizia e sono scesi dal carro direzione Francoforte: tra gli altri Giordano, Piccolo, Veronesi, mentre Scurati sul carro non ci era proprio mai salito per i non serenissimi rapporti con il governo Meloni che tutti conosciamo. Il finale della shitstorm, come al solito, ci costringe a chiederci come sia possibile che navigati professionisti del settore non riescano a prevedere le ovvie conseguenze di certe iniziative: Saviano sarà a Francoforte lo stesso, invitato dal presidente della Fiera, Jürgen Boos.

Stati Uniti – Disperato Erotico Trump
Donald Trump è stato giudicato colpevole, alla fine, per tutte e 34 le accuse: l’ha deciso la giuria popolare in un processo in cui si giudicavano i suoi possibili pagamenti all’ex pornoattrice Stormy Daniels. Daniels, sostiene la sentenza, fu pagata nel 2016 dal comitato elettorale di Trump per metterla a tacere su una relazione avuta con l’ex Presidente alcuni anni prima. La pena si deciderà l’11 luglio, ma comunque non intaccherà la candidatura di Trump, almeno a livello formale. Una cosa che fa ridere, intanto, sono i primi meme sulla faccenda: ce n’è uno che mostra Gesù che abbraccia Trump e dice una frase tipo «non ti preoccupare, anche io sono stato condannato». La caption, perché sicuramente qualcosa di simile ce lo troveremo nei feed: “Tua zia in questo momento”.

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