Hype ↓
09:44 sabato 13 dicembre 2025
Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.
Nel 2026 OpenAI lancerà una modalità di ChatGPT per fare sexting Sarà una funzione opzionale e disattivata di default, che rimuoverà i limiti attualmente imposti al chatbot sui prompt con contenuti sessuali.
Una ricerca ha dimostrato che la crescita economica non è più legata all’aumento delle emissioni di CO₂ E, di conseguenza, che la transizione energetica non è un freno all'aumento del Pil, neanche nei Paesi più industrializzati.
Reddit ha fatto causa al governo australiano per aver vietato i social ai minori di 16 anni La piattaforma è convinta che la legge anti soci isoli i minorenni e limiti la loro voce politica nella società, fornendo benefici minimi.
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.

I libri di Sally Rooney parlano di noi?

Su Persone normali, il nuovo libro della "scrittrice dei Millennial", uscito il 21 maggio con Einaudi.

20 Maggio 2019

Con il suo romanzo d’esordio, scritto in 3 mesi, Sally Rooney si è subito meritata il titolo di “scrittrice dei Millennial”. A giudicare dall’accoglienza ricevuta finora, il secondo libro, Persone normali conferma la diagnosi: non solo Sally Rooney fa parte della Generazione Y (ha 28 anni), ma è la portavoce letteraria di questa generazione. Lo confesso: anche se mi sono innamorata di lei dal primo momento in cui l’ho vista sul Guardian e mi sono immediatamente dichiarata scrivendo un articolo dal moderato titolo “I love Sally Rooney” (due anni dopo l’ho intervistata per la storia di copertina del numero 34 di Studio) non posso proprio dire di avere un’idea chiara sulla sua scrittura. Sally Rooney è davvero la “nostra” voce? Lo chiedo a me stessa, e lo chiedo ai Millennial come me: cosa c’è esattamente, in questi libri, che parla di noi?

Forse un certo tipo di attitudine ideologica, come dimostra l’intervista uscita sabato 18 maggio su D di Repubblica, in cui Sally si slancia in una serie di affermazioni come: «Da marxista sono scettica sull’industria editoriale, primo perché è un’industria, secondo perché, se i prodotti creano un profitto, allora non stanno facendo il lavoro che dovrebbero fare: cambiare la struttura delle relazioni sociali. È una situazione paradossale che mi mette a disagio ma da cui non si può scappare». Sembra sinceramente preoccupata per il fatto di essere diventata una scrittrice famosa, un personaggio pubblico. Non vuole che il sistema la avviluppi, vuole continuare ad avere una vita normale ed essere libera di «esplorare come il liberismo influisce sulla nostra maniera di amare».

I suoi romanzi, infatti, raccontano storie d’amore. Non si tratta di amori fondati sulla quotidianità, la condivisione, la sicurezza, la progettualità, ma di amori – e anche questo è molto Millennial – che si nutrono di insoluti, paure, complicazioni nevrotiche, slanci improvvisi immediatamente sconfessati, tentennamenti, generando un tipo di dipendenza che, invece di essere accolta dai due innamorati, viene costantemente combattuta. Parlarne tra amici ruotava intorno a un tradimento: c’era un’amicizia morbosa – quella tra due liceali che erano state insieme e poi si erano lasciate – e la relazione di una di loro con un uomo sposato e molto più grande. Anche Persone normali parla di una storia d’amore non “normale”, e proprio per questo perfettamente normale.

La situazione è un po’ Romeo e Giulietta, ma nel 2011: ad osteggiare il legame tra gli amanti, qui, non sono le famiglie (la madre di lei è disinteressata, quella di lui addirittura incoraggiante) ma loro stessi. Gli innamorati sono complessati: divisi dall’insicurezza e dalla paura del giudizio degli altri. Tutto ha inizio perché la madre di Connell, bellissimo e intelligentissimo, lavora come cameriera nell’enorme villa di lei, la ricca e disadattata Marianne. Entrambi sono privi di padre: lui non sa chi sia, quello di Marianne è morto quando lei aveva 13 anni. Bravo anche nello sport, a scuola Connell ha il suo gruppo di amici ed è benvoluto da tutti. Marianne, invece, è un mostro misterioso: corre voce soffra di un non ben identificato “disturbo mentale”. Non parla con nessuno e nessuno parla con lei. Non si trucca, non si pettina, non è mai stata avvistata in atteggiamenti amorosi con qualcuno, maschio o femmina che fosse. Non fa che leggere libri – legge perfino mentre mangia, in mensa – e rispondere male ai professori, consapevole che i suoi voti saranno sempre così alti che nessuno potrà mai prendere provvedimenti.

Con la sua scrittura misurata, completamente priva di guizzi e di lirismi, così claustrofobica e chiusa in se stessa – la stessa che ci ha fatto innamorare nel primo libro (in questo, forse, ancora più dura) – Rooney racconta la storia d’amore tra due ragazzi che crescono insieme, una storia che parla di differenze di classe, disorientamento, terrore del giudizio degli altri, mancanza di prospettive elettrizzanti, dissociazione. I personaggi principali sono impegnati in una recita perenne: nessuno è mai spontaneo o se stesso. Anzi, nessuno ha ben capito chi mai dovrebbe essere questo fantomatico “se stesso”. È tutto un fingere di guardare fuori dalla finestra ma osservare la faccia di lei con la coda dell’occhio, mentre lei fa una certa espressione per far credere di averla presa in un modo anche se in realtà si sente in un altro modo, e allora lui fa una domanda ma avrebbe voluto chiedere un’altra cosa, e la risposta di lei nasconde una paura che non viene detta. Detto così sembra snervante, ma sulla pagina non lo è. È perfettamente naturale e serve a rendere così potenti i rari e fragilissimi momenti di slancio, di emotività e impulsività pura, che siano movimenti dettati dall’istinto di protezione, dalla rabbia o dal desiderio sessuale.

Con le due protagoniste di Parlarne tra amici, Connell e Marianne condividono due caratteristiche: sono ossessionati l’uno dall’altra e dalle relazioni in generale e sono dotati di un’intelligenza cristallina e di un bagaglio culturale che a molti potrebbe apparire insolito per la loro età. Proprio come l’autrice, che a vent’anni girava per il mondo dibattendo con i migliori studenti del pianeta di qualsiasi argomento le venisse proposto (ha vinto un premio europeo come “top debater”), sono abituati a eccellere. Quando soffrono per amore, studiano come pazzi o si abbuffano di articoli sulla guerra in Siria. Sono nati disillusi e privi di immaginazione. Nel loro non prendere niente sul serio, si prendono troppo sul serio. In loro, l’assenza di comicità è totale. L’ironia, invece – acuta, sensuale, nella maggior parte dei casi utilizzata per flirtare, ma anche per veicolare la normale comunicazione (tra genitori e figli ad esempio, ma anche tra amici) – è pervasiva.

Si parla di un legame immenso, che mescola l’amore all’amicizia, e si parla di un rapporto di potere tra i due che si sviluppa e cambia nel corso degli anni. Come in Parlarne, questi rapporto si dichiara e prende forma attraverso la conversazione. La recita in cui i protagonisti sono perennemente impegnati e che coinvolge anche i gesti e le espressioni facciali, però, non serve soltanto a mistificare, dominare o manipolare. Serve anche, soprattutto anzi, a sedurre. Sally Rooney si impegna a dare di lei un’immagine politicizzata, ed è vero che i suoi romanzi funzionano anche da quel punto di vista, mostrando le contraddizioni insite nei goffi tentativi dei giovani di sottrarsi alle dinamiche del capitalismo. La partita è giocata tra l’esigenza di sentirsi autosufficienti e il desiderio di abbandonarsi alla dipendenza, un’ambivalenza che la maggior parte dei nostri genitori non ha conosciuto. Ma quello che ho finalmente capito leggendo il suo secondo libro è che Sally Rooney non è soltanto la migliore scrittrice d’amore della nostra generazione, è anche la migliore scrittrice di sesso. Di sesso e di flirting: attraverso dialoghi brillanti, impeccabili e poche, selezionatissime parole per descrivere i corpi e i gesti, Rooney riesce a caricare le sue pagine di desiderio.

Gli amanti si attraggono parlando molto, parlando d’altro: libri, politica, cinema, musica, l’incerto futuro professionale, gli amici in comune. “Gli altri”, con il loro giudizio, sono una presenza costante (e eccitante) nella mente dei protagonisti. L’attrazione non scaturisce da un richiamo fisico, animalesco, immediato, ma è sempre il frutto di un processo mentale stranamente lento, di due fantasie che, a poco a poco, si avvicinano fino a coincidere. Ecco, per me è soprattutto qui che ci siamo capiti, con Sally Rooney: finalmente abbiamo trovato, nei libri, persone che pensano, parlano e fanno sesso come noi. O meglio: come vorremmo noi.

Perché c’è dell’altro. I suoi romanzi raccontano un tipo di relazione che ci sembra di conoscere molto bene e di cui, allo stesso tempo, sentiamo la mancanza. Mentre molti di noi si dimenano disperatamente su Tinder, godono di un rapporto sereno e soporifero o si sono prematuramente arresi a quel che capita, Sally Rooney irrompe con i suoi amori abnormi, iper-intensi. Sarà pure la scrittrice dei Millennial, ma nei suoi libri mancano le inezie puramente generazionali che rendono le nostre relazioni snervanti: ci sono pochissime spunte blu su Whatsapp, visualizzazioni delle Stories, like di Instagram, dm di Twitter, chat su Messenger. Forse, in realtà, quelle che Rooney racconta a noi Millennial “normali” – noi che per riuscire a leggere un libro senza distrarci con i filtri di Snapchat dobbiamo compiere uno sforzo sovrumano – sono storie di individui eletti, collegati da legami indissolubili, che trascorrono le loro giornate a leggere libri e articoli e saggi e fanno sesso con immenso coinvolgimento – meno male che c’è  Kristen Roupenian a ricordarci che non va sempre così – e si separano e si tradiscono e si ritrovano negli anni, e sono dotati di una coscienza politica perfettamente formata, senza dubbi o lacune, e ragionano emettendo frasi geniali o struggenti. Non sappiamo se siano odiosi o adorabili, sappiamo solo che ci aiutano a capire meglio quello che siamo e che vorremmo essere.

Articoli Suggeriti
Ne L’uso della foto c’è il sesso, la morte, la politica e tutto quello che ha reso grande Annie Ernaux

Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.

Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente

Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.

Leggi anche ↓
Ne L’uso della foto c’è il sesso, la morte, la politica e tutto quello che ha reso grande Annie Ernaux

Il libro, uscito 20 anni fa in Francia ma solo adesso in Italia, è il racconto in immagini e parole della breve storia d'amore con il fotografo Marc Marie, attraverso il quale Ernaux tocca tutti i temi che caratterizzano la sua letteratura.

Hbo ha svelato le prime immagini di Euphoria 3 ma della trama di questa nuova stagione non si capisce ancora niente

Ben 13 secondi di video che anticipano la terza stagione, in arrivo nel mese di aprile, in cui si vedono tutti i protagonisti e le protagoniste.

Francesco Bianconi e i Baustelle, 25 anni di musica non provinciale

La gioventù e la vecchiaia, la diversità e il conformismo, la Toscana e la metropoli: intervista al frontman del gruppo che ha appena raggiunto un traguardo importante festeggiando con due concerti, a Roma (la scorsa settimana) e Milano (stasera).

L’affare Netflix-Warner Bros. è il trionfo del tecnofeudalesimo

A prescindere da come andrà a finire, questa storia è la prova di un fatto: impedire a una megacorporation di fare quello che vuole fare è diventata un'impresa quasi impossibile, ormai.

Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove

I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.

La mostra di Hito Steyerl è come un’isola fuori dal tempo nel centro di Milano

L'artista tedesca porta negli spazi di Osservatorio, in Galleria Vittorio Emanuele II, un progetto che intreccia fisica quantistica, IA e archeologie sommerse.