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C’è un nuovo uomo più ricco del mondo che ha superato Elon Musk grazie all’AI Si chiama Larry Ellison e ha scavalcato l'allievo-rivale grazie alla crescita record della sua Oracle, dovuta agli investimenti nell'intelligenza artificiale.
Due giorni prima dell’omicidio il magazine Jezebel aveva assunto delle streghe per mandare una maledizione a Charlie Kirk Con una nota all'articolo, l'editor della testata femminista si è trovato costretto a condannare l'accaduto.
È uscito il primo trailer di Nouvelle Vague, il film in cui Richard Linklater racconta Jean-Luc Godard che gira Fino all’ultimo respiro E che potremo vedere in streaming su Netflix, dove sarà disponibile dal 14 novembre.
Il biopic di Giorgio Armani è già in lavorazione  S’intitola Armani – The King Of Fashion ed è in lavorazione già da mesi, non si sa se con il benestare della famiglia o no.
OpenAI vuole portare il suo primo film animato fatto tutto con l’intelligenza artificiale al prossimo Festival di Cannes Si intitola Critterz, è già in corso di realizzazione, ma il progetto di presentarlo a Cannes appare molto difficile.
Dopo due anni di prove, EssilorLuxottica ha deciso di introdurre la settimana lavorativa corta Le sperimentazioni fatte fin qui hanno dato ottimi risultati, e ora l'azienda sembra intenzionata a cambiare definitivamente modello di produzione
La vita e la carriera del giovane Gigi D’Alessio diventeranno un film Il biopic si intitolerà Solo se canti tu e a interpretare D'Alessio sarà Matteo Paolillo, meglio noto come Edoardo Conte di Mare fuori.
Migliaia di registi, attori, sceneggiatori e lavoratori del cinema hanno firmato un appello per boicottare l’industria cinematografica israeliana Tra questi anche Yorgos Lanthimos, Olivia Colman, Tilda Swinton, Javier Bardem, Ayo Edebiri, Riz Ahmed e Josh O’Connor.

Le email di Philip Roth su Donald Trump

23 Gennaio 2017

Nel 2004 usciva negli Stati Uniti The Plot Against America (nel 2005 in Italia per Einaudi con il titolo Il complotto contro l’America), primo e unico romanzo ucronico di Philip Roth, molto citato in questi mesi di ribalta e ascesa al potere di Donald Trump. Citato perché il romanzo, partendo dal classico What if… – ovvero: “cosa sarebbe successo se” – immagina la vittoria alle elezioni presidenziali americane del 1940 di Charles Lindbergh, famoso aviatore sospettato di simpatie naziste. Nell’ipotesi romanzesca, Lindbergh pone gli Stati Uniti su un piano di neutralità rispetto alla Seconda guerra mondiale, diventando di fatto un alleato della Germania nazista e del Giappone. Il tutto viene visto e raccontato dal microcosmo di una famiglia ebrea di Newark.

La coincidenza più che grande è che il vero Lindbergh, un isolazionista, fu autore di uno slogan “America first”, che poi è stato utilizzato da Trump per la sua campagna presidenziale. Partendo da questo, Judith Thurman staff writer del New Yorker, si è chiesta quale fosse il vero pensiero di Philip Roth su Trump e la sua elezione. Gli ha quindi mandato delle domande via mail, a cui il grande scrittore americano ha risposto.

«È più facile spiegarsi l’elezione di un immaginario Charles Lindbergh che quella reale di Donald Trump. Nonostante simpatie naziste e razzismo, Lindbergh era comunque  un eroe dell’aviazione che aveva dimostrato grande coraggio e persino genio nel suo campo, attraversando l’Atlantico nel 1927. Aveva personalità e sostanza e, insieme  a Henry Ford, fu l’americano più famoso della sua epoca. Trump è un genio della truffa».

L’autore di Pastorale americana dice anche che niente, neanche le presidenze Nixon e Bush, possono raggiungere l’impoverimento umano di Trump: «ignorante di politica, scienza, storia, filosofia, arte, […] possiede un vocabolario di settantasette parole che è più appropriato chiamare jerkish che english». «Il mio romanzo, comunque», ha chiosato Roth, «non è stato scritto come un avvertimento».

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