Ha preso molto sul serio il ruolo, che prevede la lettura di 170 libri entro il 29 luglio.
Il produttore di Popeye di Robert Altman ha detto che quello è stato senza dubbio il film più incocainato di sempre
Secondo Barry Diller, Ceo di Paramount all'epoca delle riprese, così tanta droga sul set di un film non si è mai vista.

Qual è il film più “drogato” mai girato a Hollywood? La velocità con cui l’ex Ceo di Paramount Barry Diller ha risposto a questa domanda durante un incontro con il pubblico la dice lunga su cosa succedesse sul set di Popeye – Braccio di Ferro, adattamento filmico del personaggio a fumetti girato nel 1980, diretto da Robert Altman e con protagonisti Robin Williams e Shelley Duvall.
Durante il tour promozionale per la sua autobiografia appena pubblicata, l’ex produttore non ha evitato le domande più scomode e imbarazzanti. D’altronde Barry Diller ne deve aver viste tante tra gli anni ’70 e ’80, quando era a capo di Paramount, e, giunto a 83 anni d’età, può permettersi di dire (quasi) tutto.
Insomma, pare proprio che Popeye non abbia rivali per quantitativi di droga consumati tra un ciak e l’altro. Il consumo sul set era tale che bisognò ingegnarsi per rifornire di continuo la troupe di stupefacenti. Diller ha rivelato come, durante le riprese del film a Malta, si fosse organizzato un sistema di spedizioni giornaliere di cocaina sul set, usando le pizze di metallo, pensate per riporre la pellicola, per nascondere i carichi (letterali carichi) di droga.
Diller sostiene che bastasse mettere piede sul set del film per capire che tutti erano strafatti tutto il tempo. Non solo: a suo dire la scarsa lucidità dell’intero cast sarebbe percepibile anche nel film, osservando i movimenti degli interpreti. Chiunque abbia visto Popeye sta a cosa si riferisce Diller: è difficile spiegarlo a parole, ma è evidente che c’è qualcosa di strano nel modo in cui gli attori recitano, in cui il film è diretto, fotografato, montato. Il sospetto su cosa fosse quel qualcosa lo si ha da anni, adesso c’è una certezza.