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12:23 venerdì 7 novembre 2025
Nel nuovo album di Rosalia c’è una canzone in italiano dedicata a San Francesco e Santa Chiara Si intitola "Mio Cristo Piange Diamanti", che lei definisce «la sua versione di un'aria», cantata in un perfetto italiano.
Si è scoperto che uno degli arrestati per il furto al Louvre è un microinfluencer specializzato in acrobazie sulla moto e consigli per mettere su muscoli Abdoulaye N, nome d'arte Doudou Cross Bitume, aveva un bel po' di follower, diversi precedenti penali e in curriculum anche un lavoro nella sicurezza del Centre Pompidou.
La Presidente del Messico Claudia Sheinbaum è stata molestata da un uomo in piazza, in pieno giorno e durante un evento pubblico Mentre parlava con delle cittadine a Città del Messico, Sheinbaum è stata aggredita da un uomo che ha provato a baciarla e le ha palpato il seno.
Una foto di Hideo Kojima e Zerocalcare al Lucca Comics ha scatenato una polemica internazionale tra Italia, Turchia e Giappone L'immagine, pubblicata e poi cancellata dai social di Kojima, ha fatto arrabbiare prima gli utenti turchi, poi quelli italiani, per motivi abbastanza assurdi.
Nella vittoria di Mamdani un ruolo importante lo hanno avuto anche i font e i colori della sua campagna elettorale Dal giallo taxi alle locandine alla Bollywood, il neo sindaco di New York ha fatto un uso del design diverso da quello che se ne fa di solito in politica.
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.

Vi ricordate gli altri referendum sulla Catalogna?

02 Ottobre 2017

Il referendum sull’indipendenza catalana è la notizia che oggi domina le prime pagine dei giornali europei e la ragione è piuttosto semplice: la dura repressione da parte delle forze di polizia, con le relative immagini di elettori e manifestanti insanguinati, hanno (comprensibilmente) attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo e rappresentano una pessima pubblicità per il governo di Madrid. Eppure non è affatto la prima volta, nel passato recente che in Catalogna si svolge un referendum per l’indipendenza della regione. Come in questo caso, anche i referendum precedenti non avevano valore legale perché erano in conflitto con la costituzione spagnola, però non hanno portato a caos paragonabili a quello di questi giorni.

Come sono andati, allora, gli altri referendum sulla Catalogna? I precedenti sono due: una serie di cosiddetti “referendum informali” che sono sono svolti tra il 2009 e il 2010 in alcune città della regione e una consultazione più ampia che si è svolta nel 2014. La tornata elettorale del 2009-2010 è stata svolta su base cittadina: in altre parole, i separatisti hanno organizzato una serie di referendum cittadini, incluso uno a Barcellona, che si sono svolti indipendentemente. Come ricorda la Brookings Institution, si è trattato di un voto puramente simbolico, che ha registrato una partecipazione bassa (circa il 30 per cento degli aventi diritto) e una schiacciante vittoria dell’indipendenza, perché, come è facile intuire, sono andati a votare solamente i separatisti.

Il voto del 2014 invece si è svolto su base regionale, promosso dal governo catalano. Inizialmente il governo catalano aveva organizzato un vero e proprio “referendum”, ma poi, come è accaduto nel 2017, era stato giudicato anti-costituzionale. Così si era optato per un’altra definizione, “consultazione popolare”, e il voto, dichiaratamente senza valore legale, si è tenuto ugualmente: come nella tornata precedente, la partecipazione era stata bassa e ha stravinto l’indipendenza. Non ci furono grandi disordini, anche perché a quel tempo gli organizzatori accettavano l’idea che il voto non avrebbe avuto conseguenze pratiche e il governo di Madrid evitò di impedirlo fisicamente con la forza.

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