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00:44 sabato 3 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Quando Steve Jobs voleva fare cultura con i videogiochi, nel 1990

22 Dicembre 2011

 

Nel 1990 Steve Jobs, allora ancora in esilio dalla Apple e a capo della NeXT, si incontrò con Steward Brand per parlare del futuro delle biblioteche e della cultura nel mondo digitale. Per chi non lo ricordasse, Brand è il creatore del The Whole Earth Catalog, la rivista che Jobs citò nel suo storico discorso ad Harward (“Stay hungry, stay foolish”) e di cui abbiamo parlato in precedenza.

Il video, pubblicato dal sito di news tecnologiche The Next Web, è un documento eccezionale perché dimostra come il fondatore della Mela, quasi vent’anni prima del progetto Google Books e prima della nascita stessa di Internet, ritenesse essenziale mettere in rete  la conoscenza dell’uomo, racchiusa nelle biblioteche, affinché ciascuno di noi potesse accedervi senza dover viaggiare per miglia alla ricerca della biblioteca più attrezzata. I due discutono la questione partendo dal simbolo della conoscenza universale, la Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, il cui sterminato archivio, secondo il defunto CEO di Cupertino, doveva essere messo a disposizione della miriade di biblioteche minori, in tutto il mondo. “La Libreria del Congresso – spiega Jobs – deve guidarci nella nuova era digitale”, in cui la cultura e il nostro approccio alla conoscenza cambierà radicalmente, rendendo l’eccezionalità di una biblioteca alla portata di tutti.

La cultura dei videogame

La tecnologia come chiave della cultura del futuro, quindi. Nel 1990, quando il web era un sogno ancora lontano, Steve Jobs indicò i videogiochi come testimoni di questa rivoluzione legata all’apprendimento:

Si può guardare a queste cose (i videogame, ndr) come a dei giochi e rifiutarli, oppure si possono vedere come degli ambienti d’apprendimento molto semplici. Se giochi a Pong, il videogame ti dice costantemente come stai andando mostrandoti il tuo risultato, cosicché tu possa imparare e migliorare. (…) Ma pensate a cosa succederebbe se il principio di base fosse più complesso, come un sofisticato modello macroeconomico. E potete immaginare a cosa succederebbe se potessimo sfruttare il materiale storico della Libreria del Congresso con l’interattività dei videogiochi.

Un video da guardare con cura, una testimonianza importante e rivelante in cui Steve Jobs apre una breccia sul futuro (che è anche il nostro presente) e lo fa con uno dei suoi idoli, Stewart Brand.

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