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Le foto dei travestimenti di Yevgeny Prigozhin sono così ridicole che non sembrano vere

06 Luglio 2023

La saga del (tentato) colpo di Stato più ridicolo della storia si arricchisce di un nuovo, imbarazzante capitolo. Stando a quanto riporta The Daily Beast, durante una perquisizione condotta dalle autorità russe in una villa di San Pietroburgo di proprietà di Yevgeny Prigozhin sono state ritrovate diverse foto in cui il (ex?) comandante del Gruppo Wagner si dimostra il contrario di un maestro del travestimento. Le foto sono diventate immediatamente virali sui social media, raccogliendo commenti tra il divertito, l’incredulo e l’imbarazzato. Due settimane fa Prigozhin era l’uomo che aveva in mano il destino della Federazione russa e, per estensione, del mondo. Oggi, è uno zimbello che viene pubblicamente deriso su Telegram, dove le foto sono apparse inizialmente su diversi canali filoputiniani, prima di essere riprese da diversi media russi, impegnati da giorni in un’operazione di ridicolizzazione di Prigozhin e di tutto il Gruppo Wagner.

È difficile scrivere di queste foto di Prigozhin: esiste un limite alle capacità descrittive e al potere evocativo delle parole, d’altronde. Ci sono, in queste foto, barbe finte, parrucche ridicole, improponibili imitazioni di divise militari di Paesi stranieri (in una, Prigozhin veste i panni di un funzionario del ministero della Difesa del Sudan, in un’altra è l’assistente di un diplomatico di Abu Dhabi, in nessuna sembra minimamente credibile, qualsiasi sia la parte che prova a interpretare), amici e nemici della Russia. Ma le parole, appunto, non bastano, non servono, non riescono a rendere giustizia. L’unico accostamento che può aiutare a farsi un’idea di quello di cui stiamo parlando è quello con Sacha Baron Cohen e il suo Borat: i travestimenti usati da Prigozhin non sfigurerebbero in un terzo capitolo della saga. Stando a quanto riferito dal Gruppo Wagner in seguito alla diffusione di queste foto, quei travestimenti dovevano servire per celare l’identità di Prigozhin, frequentemente impegnato in operazioni militari all’estero. Forse in segno di rispetto e affetto per il comandante ormai ripudiato, il Gruppo non ha specificato se questi travestimenti si siano mai dimostrati efficaci.

Ma forse stiamo sottovalutando le capacità mimetiche di Prigozhin. Oggi, infatti, è arrivata una dichiarazione del presidente bielorusso Lukashenka, che ha detto che l’esilio del comandante nel suo Paese è già finito. Secondo Lukashenka, Prigozhin sarebbe già tornato in Russia e si troverebbe a San Pietroburgo. Interrogato dai giornalisti sulla questione, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che il governo russo non ha «nessuna intenzione né voglia» di seguire gli spostamenti di Prigozhin. O, magari, Peskov non vuole ammettere che il governo russo questa operazione di pedinamento non riesce a portarla avanti, perché Prigozhin è travestito troppo bene.

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