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13:00 martedì 16 settembre 2025
A Lampedusa sono arrivati tre immigrati palestinesi a bordo di una moto d’acqua I tre hanno usato ChatGPT per pianificare la rocambolesca fuga verso l’Europa, seminando le motovedette tunisine per arrivare in Italia.
Il concerto in Vaticano per il compleanno del Papa è stato uno degli show più assurdi di sempre La collabo Bocelli-Pharrell, i Clipse primi rapper a esibirsi in Vaticano, i droni del fratello di Musk, lo streaming su Disney+ e la diretta su Tv2000: è successo davvero.
L’ultima tappa della Vuelta di Spagna è stata annullata perché 100 mila manifestanti pro Palestina hanno invaso le strade A causa delle proteste non c'è stata nessuna cerimonia di premiazione, niente passerella finale e né festeggiamenti ufficiali.
Javier Bardem si è presentato con la kefiah al collo sul red carpet degli Emmy L’attore spagnolo ha chiesto la fine del blocco agli aiuti umanitari, guidando una folta schiera di star che hanno parlato della Palestina agli Emmy.
Non se lo aspettava nessuno ma quest’anno agli Emmy è andato tutto per il verso giusto Adolescence, The Pitt, Hacks, The Studio, Severance: tutte le serie più amate e discusse dell'anno hanno vinto.
Per la prima volta nella storia, nel mondo ci sono più bambini obesi che sottopeso Stando a un report dell'Unicef, oggi un bambini su 10 soffre di obesità, addirittura uno su 5 è in sovrappeso.
Su internet la T-shirt dell’assassino di Charlie Kirk sta andando a ruba, anche a prezzi altissimi Su eBay sono spuntati decine di annunci in cui la maglietta viene venduta a prezzi che arrivano anche a 500 dollari.
In Corea del Nord sono aumentate le condanne a morte per chi guarda film e serie TV straniere Secondo un rapporto delle Nazioni Unite, il regime di Kim Jong-un ora usa anche l'AI per perseguire questo grave crimine.

Pipilotti Rist

Una chiacchierata con l'eccentrica artista svizzera, da ieri fino al 18 dicembre al teatro Manzoni di Milano

09 Novembre 2011

Fino al 18 dicembre, l’ex Cinema Manzoni di Milano si rianima con i paesaggi visionari di Pipilotti Rist, artista e musicista di origini svizzere. Registrata all’anagrafe Elizabeth Charlotte Rist, deriva il suo pseudonimo da una crasi del suo secondo nome e di quello ben noto di Pippi Calzelunghe, protagonista del romanzo di Astrid Lindgren e sua gemella spirituale. L’abbiamo incontrata il giorno dell’inaugurazione della mostra organizzata dalla Fondazione Nicola Trussardi. Lei si è presentata con una tuta a quadretti rossa e degli occhiali sottili, l’improbabile incontro tra un macchinista e una professoressa, entrambi un po’ eccentrici, e mentre parlavamo si riallacciava le scarpe, abbandonate chissà perché nel piano mezzanino dell’ex Cinema.

Studio: Sia negli spazi museali della Hayward Gallery di Londra (dove la sua mostra personale è visitabile fino all’8 gennaio ndr) che nell’ex Cinema Manzoni, ci accogli con Cape Cod Chandelier, un lampadario di luci e colori rivestito di mutande. Ma alla Hayward è il preludio ad un’esperienza sensoriale intima, in cui sono gli oggetti domestici – borsette, interni di salotti e camere – a farsi portavoce di un’esperienza sensoriale e ad indurci a spogliarci delle nostre convenzioni sociali. Nella mostra della Fondazione Nicola Trussardi, invece, il lampadario ci sorprende come un’epifania nel foyer dell’ex Cinema, ricordandoci d’un tratto il ruolo di questo luogo nella memoria collettiva: farci dimenticare i problemi quotidiani immergendoci in storie fantastiche. Come ti sei confrontata con questa ambientazione, così caratterizzata nel tempo e nello spazio?

Pipilotti Rist: Ho cercato di essere una presenza, un fantasma, per non modificare la sostanza di questa struttura. Quando è stata costruita, più di cinquant’anni fa, la gente si raccoglieva nella sua enorme sala per evadere dalle realtà attraverso le immagini in movimento. Oggi, invece, ho la sensazione che la gente preferisca restarsene nella privacy della propria stanza. La società ci ha spinti verso un maggiore livello di segregazione, i nostri interessi sono più frammentari, e non c’è più spazio per il cinema, per la sua funzione aggregante. Stiamo assistendo alla fine di un’era ed è un’esperienza sentimentale.

S: Il tuo intervento nella sala centrale, dove un tempo si proiettavano i film (il Cinema Manzoni è chiuso da 5 anni ndr), è un rebus di storie che si muovono in parallelo ricoprendo come un involucro tutte le pareti. Sullo schermo c’è un tuo autoritratto, Open My Glade, in cui ti dimeni contro un vetro e sembri voler irrompere nello spazio reale; sulla volta del soffitto e ai lati c’è Extremities (smooth, smooth), in cui seni, nasi, piedi e altre parti del corpo umano fluttuano liberamente in un improbabile spazio interstellare; mentre alle nostre spalle, nella lunetta della galleria, scopriamo l’Eden di Homo Sapiens Sapiens. Con questa tua scelta sembri voler rinnovare l’esperienza cinematografica, rifiutando il tradizionale approccio frontale allo schermo e l’unicità dell’esperienza visiva..

PR: Certo, sembra una scelta isterica, ma se ci pensi bene, quando sogni non è poi così diverso. Nel sonno, perdiamo coscienza del nostro corpo come un’unità e non abbiamo il senso delle proporzioni. Un piede può apparirci enorme e una mano piccolissima.

S: E che rapporto ha l’esperienza onirica con l’arte?

PR: La maggior parte della gente pensa che l’arte ci distingua come esseri umani per la sua capacità di entrare in contatto con la nostra sfera razionale. Io, invece, penso che l’arte sia processata dal sistema nervoso parasimpatico (che dà il titolo alla mostra ndr), da cui dipendono quelle funzioni fisiologiche sulle quali non abbiamo controllo (lacrimazione, eccitazione sessuale, digestione..ndr). Per questo è importante riaffermare il potere dei sogni, che contribuiscono a quello che siamo anche se non ne siamo coscienti.

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