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Uno dei ristoranti più famosi di New York è stato stroncato ferocemente dal New York Times
Da quando è apparsa ieri sul New York Times, la recensione di Peter Luger è uno dei ristoranti di lusso più conosciuti di New York, celebrato per le sue leggendarie bistecche e gli interni classici con pannelli in legno, «un simbolo della deliziosa stravaganza della città», come lo descrive la Cnn.
Pete Wells è spietato: «Una volta le patate fritte tedesche erano marroni e croccanti: lo so perché le mangiavo avidamente ogni volta che andavo. Ora sono molli, sporche, grigie e talvolta fredde. Non vedo l’ora di vederle come non vedo l’ora di trovare un nuovo neo dalla forma irregolare». Il critico definisce le insalate «grondanti di olio», scrive che il cocktail di gamberi assomiglia a «lattice freddo colato nel ketchup», e i pomodori a fette da 17 dollari «sanno di 1979». Le reazioni alla critica feroce di Wells sono state contrastanti – tra chi ammette, riluttante, che il critico ha ragione e chi invece difende le bistecche del Peter Luger a spada tratta – ma la recensione, intanto, è diventata virale.

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