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19:56 venerdì 2 maggio 2025
Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

In Mongolia c’è ancora la peste bubbonica

08 Maggio 2019

Secondo quanto riporta NPR, un caso di peste bubbonica è stato segnalato in Mongolia lo scorso primo maggio: si tratta di una coppia di etnia kazaka, deceduta dopo aver cacciato e consumato le interiora crude di una marmotta, che secondo gli esperti può ospitare il batterio di quella che nel Medioevo veniva chiamata “la peste nera”, la grande epidemia che colpì l’Europa tra il 1347 e il 1352 provocando la morte di almeno un terzo delle persone che all’epoca vivevano sul continente. Ma come è possibile che il batterio sia sopravvissuto dopo centinaia di anni?

Intanto bisogna specificare che la coppia – che viveva nella Bajan-Ôlgij, la provincia più occidentale della Mongolia al confine con la Russia e la Cina – aveva consumato la carne e le reni crude della marmotta perché alcuni credono esse abbiano poteri benefici per la salute dell’uomo. Non è chiaro se i due abbiano ricevuto delle cure e, se sì, di che tipo. Com’è facilmente immaginabile, nel Paese si è scatenato il panico: racconta infatti NPR che «il governo ha messo in quarantena per sei giorni la regione, impedendo a decine di turisti di lasciare l’area. Almeno un aereo è stato esaminato da funzionari sanitari in cause di contaminazione. E dopo che non sono comparsi nuovi casi entro lunedì, la quarantena è stata rimossa».

Sebbene raro, il caso della coppia di Bajan-Ôlgij non è isolato: secondo il Centro nazionale per le malattie zoonotiche degli Stati Uniti, infatti, ogni anno almeno una persona in Mongolia muore a causa della peste, di solito dopo essere venuta a contatto con le marmotte. Non è l’unico luogo del mondo in cui succede: nonostante siano lontani i giorni di massima diffusione, dal 2010 al 2015 ci sono stati più di 3.000 casi segnalati di peste bubbonica, con 584 decessi. Come ha spiegato però David Markman, ricercatore della Colorado State University, le marmotte sono solo dei vettori e, molto probabilmente, non è il consumo della loro carne la ragione delle morti in Mongolia, visto che gli acidi del nostro stomaco dovrebbero essere in grado di annientare la maggior parte dei batteri pericolosi. La Yersinia pestis, il batterio che causa la peste, vive in animali infetti, in particolare roditori, e si diffonde a causa delle pulci. Le pulci possono infestare specie selvagge di roditori che vivono lontano dell’uomo e questo può spiegare come la malattia abbia continuato a propagarsi fino a i nostri giorni. Come succede con la zanzara e la malaria, infatti, «La stragrande maggioranza dei casi umani è il risultato di una contrazione da un morso delle pulci».

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