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Per il New Yorker il nuovo film di Malick è un capolavoro

Richard Brody, critico cinematografico del New Yorker, ha scritto ieri una lunga recensione del nuovo film di Terrence Malick, Knight of Cups, uscito il 4 marzo negli Stati Uniti a distanza di più di un anno dall’anteprima mondiale al Festival di Berlino 2015.
I toni dell’articolo sono improntati all’entusiasmo. Per Brody «forse nessun film nella storia del cinema segue l’andamento della memoria così profondamente, appassionatamente e fiduciosamente come Knight of Cups. È un instant classic in vari generi – la confessione, il dietro le quinte di Hollywood, il dramma dantesco della mezza età, la riflessione religiosa, il melodramma famigliare, il sogno erotico – poiché la storia del protagonista, come quella di molte persone, è un insieme intrecciato di varie vite che non si sovrappongono ma sono inseparabili le une dalle altre».
Il protagonista del film è Christian Bale, che interpreta la parte di uno sceneggiatore e appaiono, tra le altre, Cate Blanchett, nel ruolo di sua moglie, e Natalie Portman, una delle sue amanti. Il direttore della fotografia è il solito gigantesco vincitore di tre premi Oscar Emmanuel Lubezki.
Le due cose su cui l’articolo di Richard si concentra sono Los Angeles e il carattere autobiografico del film. Da un lato, infatti, Brody definisce Knight of Cups «un’ode a Los Angeles – e della città vista dalle macchine – non meno di Somewhere di Sofia Coppola». Dall’altra parte, come i grandi romanzi dell’epoca moderna, secondo Brody, si tratta di un film che indaga sulla memoria e in particolare su quella tensione tra fiction e non-fiction, tra trama lineare e confezionata e aggregazione associativa di fatti e ricordi, tipica appunto dei grandi capolavori letterari: «Nel suo tono di confessione spiazzante, Knight of Cups parla di quel tipo di film che i registi fanno quando riescono a essere onesti sulla loro esperienza e, allo stesso tempo, è quel tipo di film».

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.