Hype ↓
16:56 martedì 23 dicembre 2025
È morto Vince Zampella, l’uomo che con Call of Duty ha contribuito a fare dei videogiochi un’industria multimiliardaria Figura chiave del videogioco moderno, ha reso gli sparatutto mainstream, fondando un franchise da 400 milioni di copie vendute e 15 miliardi di incassi.
A Londra è comparsa una nuova opera di Banksy che parla di crisi abitativa e giovani senzatetto In realtà le opere sono due, quasi identiche, ma solo una è stata già rivendicata dall'artista con un post su Instagram.
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Un volume per bambini firmato dall’istruttore di yoga della famiglia Reiner rievoca episodi che ne anticipavano i gravi problemi psicologici.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.

Per chi se li fosse persi

Selezione settimanale di articoli trovati qua e là da leggere eventualmente nel weekend

12 Novembre 2011

Come ogni venerdì vi proponiamo gli articoli più belli e interessanti pubblicati dalla stampa italiana e straniera nel corso della settimana, scelti con cura per voi dalla redazione di Studio. Buon weekend.

The Career Arc: Eddie Murphy
Bill Simmons su Grantland — venerdì 28 ottobre
Giorni caldi per Eddie Murphy: da una parte è tornato nei cinema con Tower Heist, nuovo film di Ben Stiller; dall’altra ha rifiutato la conduzione della notte degli Oscar. Per l’occasione ecco un bellissimo ritratto dell’attore comico scritto da “the Sport Guy”, che ne racconta la vita dalla gavetta alla crisi, passando per la fama mondiale.
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William Shakespeare, Gangster
Mike Dash su Smithsonianmag.com — lunedì 7 novembre
Un manoscritto ritrovato di recente, i dubbi sull’identità del genio letterario ma non solo: anche sulla sua condotta morale tra prostitute, minacce di morte e gli ambienti sordidi della Londra teatrale del tempo.
Leggi l’articolo

Retro Sportswear
Keith Wildman su Sabotage Times — lunedì 7 novembre
Quando abbiamo cominciato a ritenere cool le giacche sportive anni ’70-’80, come il fenomeno è espoloso con il web e perché forse dovremmo smetterla.
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Sports Book Hall of Game: Ghosts of Manila
Bill Simmons su Grantland — martedì 8 novembre
Un altro pezzo stupendo di Bill Simmons per Grantland, questa volta su Joe Frazier e Muhammed Alì, uscito proprio nella settimana in cui il mitico Frazier è mancato.
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Alcohol, Bikinis, Secularism, and Islam: Welcome to Tunisian Democracy
Ed Husain su Atlantic.com — martedì 8 novembre
La “Primavera araba” e alcune sue conseguenze nella Tunisia post-Ben Alì: pare che grazie alla secolarizzazione della società, le donne possano godersi una birra e indossare il bikini.
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Berlusconi: “Al voto a febbraio io non mi ricandido più”
Mario Calabresi intervista Silvio Berlusconi su La Stampa – mercoledì 9 novembre
«Gli faccio notare le differenze del caso rispetto alla dittatura fascista, ma lui interrompe: «Certo, io non sono un dittatore anche se lo avete scritto per anni, ma quello che volevo dire è che i padri costituenti proprio per la paura che la storia si ripetesse hanno indebolito eccessivamente l’esecutivo. Ma io le chiedo: è capo del governo uno che non può far fare al ministro dell’Economia la politica economica in cui crede?»
Leggi l’intervista

SarkObama e lo scontro di civiltà. Tra reporter
Marilisa Palumbo su Europa — mercoledì 9 novembre
Sarkozy e Obama sparlano del premier israeliano Bibi Netanyahu a microfoni spenti. Pubblicarle o non pubblicarle? I giornalisti statunitensi non hanno dubbi: bisogna renderle pubbliche; quelli francesi un po’ meno.
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Why Italy’s Days in the Eurozone May Be Numbered
Nouriel Roubini su EconoMonitor — giovedì 10 novembre
Altro che too big too fail: secondo l’economista statunitense l’Italia sarebbe too big to save, almeno restando nell’Euro. Ecco perché.
Leggi l’analisi

Deus Absconditus

Alan Jacobs su Run Of Play — giovedì 10 novembre
Andare oltre l'”arbitro cornuto”: una fenomenologia del discusso ruolo di giudice calcistico, da Hemingway a Webb.
Leggi l’articolo

Alan Greenspan: “L’Italia si salverà se adotta misure fiscali molto pesanti”
Paolo Mastrolilli intervista Alan Greenspan su La Stampa — venerdì 11 novembre
«Il Maestro attacca spiegando perché la crisi questa volta è diversa da tutte le altre: «Per anni abbiamo tutti accumulato debiti. Il problema è cominciato quando abbiamo introdotto il concetto di “too big to fail”, troppo grande per fallire, e sono iniziati i bail out in favore del settore privato finanziati con il denaro pubblico. Il debito aggregato è diventato confuso. I mercati temono questa incertezza, e i rischi inerenti all’idea che gli stati devono intervenire in maniera illimitata per salvare tutti. Servirebbe un riallineamento: il fallimento di due o tre grandi istituzioni farebbe capire che facciamo sul serio».
Leggi l’intervista

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Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.