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Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
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Paul Haggis è stato condannato per stupro a New York

11 Novembre 2022

Dopo una discussione durata sei ore e un processo lungo tre settimane, una giuria dello Stato di New York ha deciso che il regista Paul Haggis è colpevole di aver violentato Haleigh Breest dieci anni fa. La donna, che all’epoca lavorava come addetta stampa freelance nel settore cinematografico, aveva accusato il regista di averla violentata nel 2013. Secondo quanto raccontato da Breest, dopo la prima di un film e una festa a Manhattan, Haggis l’ha invitata nel suo appartamento di SoHo e lì l’ha violentata. La giuria ha votato all’unanimità per la colpevolezza di Haggis, che ora dovrà pagare sette milioni e mezzo di dollari di risarcimento a Breest. Lunedì, poi, il giudice Sabrina Kraus dovrà decidere anche l’ammontare dei danni punitivi, un istituto di common law usato per riconoscere alla vittima un risarcimento ulteriore rispetto a quello che le spetterebbe per compensare il danno subìto.

«Sono grata di aver avuto l’opportunità di ottenere giustizia in una corte e che la giuria abbia deciso di guardare ai fatti e credermi», ha detto Breest nella prima dichiarazione concessa alla stampa dopo la promulgazione del verdetto. «La maggiore consolazione che ho avuto in questa disputa legale durata cinque anni [Breest aveva denunciato per la prima volta nel 2017, ndr] è stato il sostegno che mi è arrivato dalle donne che hanno condiviso con coraggio le loro storie e che mi hanno fatto sapere che non ero da sola». Di senso opposto, ovviamente, le dichiarazioni dell’avvocata di Haggis, Priya Chaudhry, che già nella sua arringa finale aveva accusato Breest di agire solo per vendetta e avidità. «Questo processo per lei non è una questione di giustizia. È semplicemente un maniera per arricchirsi. Questo processo ha completamente distrutto la carriera del mio cliente, ma per Haleigh è tutta una questione. Si tratta di passare all’incasso».

Breest, però, ha sempre detto di aver deciso di denunciare solo dopo aver letto le parole con le quali Haggis aveva condannato Harvey Weistein: «Voglio che Paul Haggis subisca le conseguenze del male che mi ha fatto», ha detto durante la sua testimonianza processuale. Breest ha raccontato nel dettaglio la notte dello stupro: aveva accettato di andare a casa di Haggis dopo che quest’ultimo aveva rifiutato il suo invito ad andare a bere assieme in un bar. Giunti nell’appartamento di SoHo, il regista ha cominciato a baciarla nonostante lei lo respingesse, l’ha portata in camera da letto e lì la violentata. Nella versione dei fatti raccontata da Haggis, tutto sarebbe avvenuto invece con il consenso di Breest. Anche se, in realtà, in alcuni momento la ricostruzione di Haggis è sembrata abbastanza confusa: prima ha detto che Breest si era mostrata interessatissima nel passare la notte con lui, poi ha detto che una volta arrivati a casa lei avrebbe cominciato a mandargli «segnali contraddittori», poi ha detto di ricordare di aver fatto sesso orale con lei (consensuale) ma di non essere sicuro di aver poi un rapporto sessuale con penetrazione. «Quello che mi ricordo è di essermi addormentato dopo aver fatto sesso orale ed è per questo che non sono sicuro di quello che è successo dopo. Non so cosa è successo e cosa no. Non me lo ricordo».

Durante il processo si è spesso parlato della Chiesa di Scientology, Haggis e i suoi avvocati hanno più volte ripetuto che l’accusa di Breest sarebbe in realtà una vendetta di Scientology, una punizione nei confronti di Haggis per aver abbandonato la chiesa. In ogni caso, durante il processo gli avvocati di entrambe le parti hanno riconosciuto che Breest non ha nessun legame ufficiale con Scientology. Quelli dell’accusa, però, dicono che non c’è modo di provate questi legami perché Scientology ha l’abitudine di non lasciare tracce. Quella della difesa, invece, dicono che questi legami non si possono provare perché semplicemente non esistono.

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