Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
“Climate emergency” e “cancel culture” sono le parole dell’anno

Anche quest’anno, i dizionari hanno selezionato le parole che meglio raccontano gli scorsi 12 mesi, misurando così gli eventi e i personaggi che più hanno catturato l’interesse delle persone. La scelta della collana Oxford Dictionaries è caduta su “climate emergency”, dopo un significativo aumento del suo uso nell’ultimo anno. Definita come «una situazione in cui sono necessarie azioni urgenti per ridurre o arrestare i cambiamenti climatici ed evitare i danni ambientali potenzialmente irreversibili che ne derivano», l’Oxford Dictionaries ha affermato che l’espressione è passata da una tiepida rilevanza al designare «uno dei più importanti argomenti dibattuti nel 2019».
Stando a quanto riporta Dazed & Confused infatti, l’ascesa di una simile terminologia evidenzia come il linguaggio, nel 2019, abbia riflesso l’urgenza che circonda le questioni ambientali. Spinto dall’attivismo dei Fridays for Future, dagli Extinction Rebellion e dall’attenzione rivoltagli dai media. «Nel 2018, il termine “clima” non è apparso tra le parole associate a un’emergenza, che era stata declinata invece in “emergenza sanitaria” ed “emergenza familiare”», ha affermato il team che si è occupato della selezione. «Ma con “emergenza climatica” vediamo qualcosa di diverso. Una nuova espressione, per una nuova tendenza».
Tra le altre parole selezionate, c’è anche “existential”, scelta da Dictionary.com per identificare «il senso di preoccupazione per l’esistenza umana e il fatto che più degli altri anni ci siamo fermati a riflettere sulle conseguenze delle nostre decisioni», come ha spiegato il Research editor del dizionario online, John Kelly. “Cancel culture” è stata invece l’espressione scelta dal Macquarie Dictionary, che l’ha definita come «la pratica di non supportare più le persone, in particolare le celebrità, e i prodotti che sono considerati inaccettabili dal punto di vista etico».

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