«Qualunque cosa accada sulla barca non potrà causarmi più disperazione di quanta ne provocherebbe il non fare nulla», ha detto.
Alla grande parata militare di Xi Jinping in Cina hanno partecipato anche dei soldati-lupi-robot
Hanno sostituito i loro predecessori, i cani-robot, che evidentemente non hanno soddisfatto i generali cinesi.

Tra missili, carri armati, truppe e droni, alla parata per la commemorazione degli 80 anni dalla vittoria della Cina sul Giappone durante la Seconda guerra mondiale (secondo tantissimi analisti l’inizio di una nuova alleanza tra Cina, Russia, India, Iran, Corea del Nord e diversi altri Paesi del cosiddetto global south), non sono passati inosservati. I nuovi lupi-robot (la versione armata e migliorata dei cani-robot, che si vede non hanno rispettato le aspettative dei generali cinesi) sembrano venire da un mondo di fantascienza e rappresentano l’ennesimo passo di una strategia bellica sempre meno dipendente dall’uomo.
Secondo i media statali cinesi, queste macchine sono in grado di svolgere ricognizioni in prima linea, consegnare rifornimenti e persino lanciare attacchi di precisione contro obiettivi specifici. I loro predecessori, i “cani robot”, sono stati presentati lo scorso anno durante un’esercitazione militare congiunta con la Cambogia. Ma sono stati ribattezzati “lupi” nell’ambito di una trasformazione strategica: i media statali affermano che i “lupi” hanno migliorato l’efficacia in combattimento e la capacità di attacco e sono dotati di telecamere per colpire i bersagli con maggiore precisione.
@mark.su0 The robot wolf appeared in the unmanned combat team on land, and the era of “unmanned” combat came #China military parade #China
Come spiega l’analista della difesa Michael Raska alla Bbc, la Cina avrebbe imparato la lezione dalla guerra in Ucraina, dove si sono avute più prove del fatto che i droni sono spesso sufficienti a indebolire le linee nemiche. In più, la parata mostra chiaramente la direzione che la Cina vuole prendere con la sua strategia militare, dove non solo vuole potenziare, ma sostituire le strutture tradizionali. Il massiccio impiego di droni di ogni tipo solleva ancora una volta anche la questione dell’AI come arma di guerra. Spiega l’esperto militare Alexander Neill, sempre alla Bbc, che in una battaglia in rapido movimento, le decisioni devono essere prese in nanosecondi per uccidere il nemico e ottenere il vantaggio strategico, cosa che l’AI è già in grado di fare. Molti Paesi sono ancora preoccupati e titubanti sull’impiego dell’intelligenza artificiale nei loro sistemi militari, la Cina evidentemente no.