Dell’Ozempic non abbiamo ancora capito niente

Nonostante quest’anno se ne sia continuato a parlare moltissimo, anche in Italia, in tanti ancora considerano i farmaci a base di semaglutide un vizio da star o una scorciatoia per pigri.

22 Dicembre 2025

C’è stato un periodo in cui il mio algoritmo di TikTok mi mostrava solo contenuti a tema malattia mentale: tra i vari trend ce n’era uno che metteva in scena cosa succede nella mente di una persona tormentata dai pensieri intrusivi una volta che gli psicofarmaci iniziano a fare effetto. All’inizio del video si sentiva il rumore fastidioso di molte persone che parlano contemporaneamente, un brusio incomprensibile e insopportabile. Non appena la protagonista prendeva una pillola (una scena simbolica, ovviamente: spesso gli psicofarmaci impiegano settimane per fare effetto) queste voci si zittivano, lasciando il posto a un bellissimo silenzio che le permetteva finalmente di sentire il mondo esterno, che fosse il suono di un ruscello o la voce di chi le stava parlando. Nella didascalia c’era scritto qualcosa tipo: davvero la testa delle persone normali suona così?

Penso sempre a questo trend (che valeva per varie malattie, dalla depressione al disturbo ossessivo compulsivo) quando leggo l’effetto dei farmaci a base di semaglutide sul cosiddetto “food noise”, il “rumore” provocato nella mente dai pensieri ossessivi riguardanti il cibo. Pensare continuamente a cosa mangiare, fantasticare sul cibo, programmare mentalmente e ossessivamente i propri pasti, sentirsi in colpa e fustigarsi per aver mangiato troppo o male, progettare in continuazione “l’ultima abbuffata prima della dieta”: sono tutti modi in cui il “food noise” occupa la mente di chi soffre di disturbi alimentari. Non tutte le persone obese hanno un disturbo alimentare, ma ci sono casi in cui l’obesità coincide con il binge eating disorder (abbuffate compulsive e alimentazione incontrollata) o la sindrome da alimentazione notturna.

Pensieri intrusivi

Come spiega il dottor Alberto Fascì in questa puntata del podcast Pop Porno dedicata all’Ozempic, il primo punto da chiarire è questo: i farmaci a base di semaglutide fanno dimagrire perché riducono la fame e aumentano il senso di sazietà. Non intervengono sui processi di assimilazione, come ad esempio promettono di fare gli integratori “brucia grassi”, ma sul nostro rapporto con quello che mangiamo. Chi assume questi farmaci riesce finalmente a mangiare per nutrirsi e non perché proietta continuamente sul cibo un appagamento di cui non riesce a fare a meno. In questo modo seguire un regime alimentare corretto diventa molto più semplice e le persone sovrappeso non solo riescono finalmente a dimagrire, ma possono intraprendere un percorso di educazione alimentare finalmente liberi dall’immensa fatica di combattere continuamente con il food noise.

I pensieri intrusivi legati al cibo funzionano nello stesso modo dei craving per un tossicodipendente o un alcolizzato: sono quei momenti in cui l’esigenza di assumere qualcosa che si dovrebbe evitare (che sia cibo, droga o alcol) diventa fortissima e irresistibile, provocando una ricaduta nell’abitudine sbagliata. Chi riesce a resistere si ritrova invece stremato e isolato, avendo impiegato tutte le sue energie per combattere dentro alla sua testa con questi pensieri, che spesso puntualmente si ripresentano. A chi ancora considera l’Ozempic come una “scorciatoia” e suggerisce alle persone obese di imparare invece a esercitare la forza di volontà (un commento che si legge spesso, anche sotto a un nostro post in cui riportavamo la dichiarazione dell’Oms riguardo a questi farmaci, e cioè che dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli), farei passare un po’ di tempo dentro al cervello di una persona tormentata dal food noise.

Come gli psicofarmaci

Come gli psicofarmaci, anche i farmaci tipo Ozempic hanno ovviamente i loro effetti collaterali: oltre a disturbi gastrointestinali, nausea e altro, si parla sempre di più di una certa apatia e, proprio come con alcuni antidepressivi, della perdita della libido (ne ha parlato anche Allison P. Davis in questo pezzo di The Cut). Come con gli psicofarmaci, però, ci sono dei casi in cui si ha talmente bisogno di questo tipo di terapia che tocca accollarsi gli effetti collaterali. In più, con Ozempic e simili, bisogna accettarne anche il prezzo: in Italia, dove questi farmaci vengono prescritti con molta più difficoltà che negli Usa, parliamo di centinaia di euro al mese. Una spesa più che giusta secondo chi considera l’Ozempic come un vizio da star (paragonabile agli interventi di chirurgia estetica), un trattamento di lusso per chi vuole essere più magro non per questioni di salute, ma per pura estetica.

Come spesso succede, soprattutto ultimamente, sono stati gli Usa a buttarla in caciara: da Serena Williams che fa da testimonial posando con la pennetta (questo articolo del Guardian spiega bene perché è una pubblicità molto problematica), ai vari toto-Ozempic (Lana Del Rey? Kim Kardashian? Christina Aguilera? Post Malone? Jesse Plemons?), specchio di un modo malato di rapportarsi con lo star system, non c’è da stupirsi se nell’opinione comune questi farmaci vengano considerati come una specie di evoluzione al contrario del Brazilian Butt Lift (l’intervento per farsi il culo grosso che andava di moda qualche anno fa). L’inequivocabile ritorno della magrezza e dell’esaltazione del corpo magro, molto magro, troppo magro, ha fatto il resto. E allora, come scrivevamo qui, viene voglia di dare all’Ozempic anche la colpa del ritorno dei corpi magri e della fine della body positivity.

Ozempic Nation

Non è facile far convivere queste due parti: la speranza nei progressi della medicina (interessantissimi gli studi su come questi farmaci si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe) e lo scetticismo nei confronti del mercato medicalizzato della perdita di peso (si parla sempre degli Stati Uniti, dove Ozempic e simili vengono prescritti con molta più facilità che in Italia). Ragionando su questa complessa dinamica, a cui va aggiunto il problema della carenza dei farmaci a causa dell’aumentata richiesta, a discapito dei pazienti diabetici, ho ripensato alla storia del Prozac (nome commerciale della fluoxetina).

Nel suo memoir Prozac Nation (da cui è stato tratto anche un film con Cristina Ricci), Elizabeth Wurtzel raccontava la sua depressione, gli effetti della somministrazione della fluoxetina (positivi e negativi), ma anche l’esplosione nelle somministrazioni del farmaco alla fine degli anni ‘80 negli Stati Uniti («the United States of Depression», come li chiamava lei). Mi è venuto in mente non solo perché anche il Prozac ha tra i suoi effetti la perdita di appetito e quindi di peso, perlomeno nei primi mesi, ma anche per un motivo personale: tra i vari antidepressivi che nel corso degli anni mi sono stati prescritti, nonostante fosse il più vecchio e bistrattato, è stato il primo con cui mi sono trovata bene (nonostante gli effetti collaterali: quelli non mancano mai). Forse che tra qualche anno, o decennio, anche i farmaci a base di semaglutide, nonostante la cattiva fama di cui godono adesso, potranno continuare ad aiutare qualcuno che non sa più dove sbattere la testa e desidera soltanto una cosa: non dimagrire per sempre, non guarire del tutto, ma stare un pochino meglio, almeno per un po’.

Ozempic per (quasi) tutti

In Italia possono assumerlo solo le persone diabetiche, ma negli Usa è diventato uno strumento "pop" per dimagrire, come dimostrano i creator che lo iniettano e documentano tutto su TikTok.

Tutti i modi in cui l’Ozempic sta cambiando il mondo

La semagludite è una rivoluzione per l’industria alimentare e farmaceutica. Ma cosa succede alla considerazione che abbiamo del nostro corpo?

L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli

Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.

I farmaci dimagranti come l’Ozempic si starebbero dimostrando efficaci anche contro le dipendenze da alcol e droghe

La ricerca è ancora agli inizi, ma sono già molti i medici che segnalano che questi farmaci stanno aiutando i pazienti anche contro le dipendenze.

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