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13:43 mercoledì 19 novembre 2025
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Non si capisce bene perché ma Nicki Minaj è andata alle Nazioni Unite a parlare dei cristiani perseguitati in Nigeria

Sembra che a volerla lì sia stato Trump in persona, dopo che in più occasioni Minaj gli ha espresso pubblico supporto sui social.

19 Novembre 2025

Con il suo discorso di ieri contro le discriminazioni religiose, la rapper Nicki Minaj è entrata nella lunga lista di celebrità che hanno tenuto un discorso all’assemblea delle Nazioni Unite. Minaj ha preso la parola per rappresentare gli Stati Uniti durante un panel dedicato alle discriminazioni e le violenze contro la comunità cristiana consumatesi negli scorsi mesi in Nigeria. Quella cristiana è la seconda religione più professata nel paese a lieve prevalenza musulmana. 

Vestita di nero, con un outfit sobrio adatto alla cornice diplomatica, Minaj è stata voluta come relatrice dallo stesso presidente Donald Trump. Una simpatia ricambiata: da tempo la star ne elogia la politica via social e anche in questa occasione lo ha ringraziato, in apertura del suo intervento. Il rappresentante statunitense che ne ha introdotto il discorso ha spiegato che il nome di Minaj era perfetto per centrare l’obiettivo di avere «non una celebrità, ma una testimone capace di raggiungere un altro segmento di pubblico che forse non segue queste questioni», come riportato da Vulture.

Minaj si è dunque espressa contro la violenza religiosa con un discorso conciso e diretto, con qualche occasionale concessione a una colloquialità abbastanza inedita per le Nazioni Unite, come quando ha rimarcato che: «Nessun gruppo dovrebbe mai essere perseguitato per praticare la propria religione, come ho dichiarato di recente sui social». Rispetto ad altre celebrità che l’hanno preceduta – come ad esempio l’attrice e attivista Emma Watson – la cantante è apparsa meno a suo agio con gli usi e costumi di questo impegno dalla forte connotazione politica.

Minaj non ha comunque fatto mancare il suo supporto a Trump, che nelle scorse settimane aveva evocato possibili azioni militari in Nigeria se la violenza contro cristiani non fosse stata fermata, anche se gli analisti hanno rilevato che quello che sta succedendo ne Paese non si spiega solo con la discriminazione religiosa ma coinvolge anche complesse questioni etniche e settarie, come spiegato anche da APNews.

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