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04:13 giovedì 21 agosto 2025
I Paesi africani chiedono (per l’ennesima volta) di cambiare la mappa del mondo perché in quella attuale l’Africa è troppo piccola Le 55 nazioni dell'Unione africana vogliono cestinare la mappa di Mercatore, vecchia di secoli, e sostituirla con una più moderna e realistica.
Uno dei tormentoni dell’estate giapponese è un canzone generata con l’AI e basata su un meme “Yaju & U” è la prima canzone interamente, esplicitamente fatta con l'AI a raggiungere un tale successo. Facile prevedere che non sarà l'ultima.
In Repubblica Ceca una politica si è ritirata dalle elezioni perché accusata di aver assoldato un sicario per uccidere un cane Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
Il prossimo film di Danny Boyle sarà un biopic su Rupert Murdoch Si intitolerà Ink e, stando alle indiscrezioni, a interpretare Murdoch sarà Guy Pearce.
Se gruppi Facebook come “Mia Moglie”, in cui uomini pubblicano foto delle compagne senza il loro consenso, rimangono aperti è anche per colpa dell’AI Se ne sta parlando moltissimo dopo la denuncia della scrittrice Carolina Capria: il gruppo, a cui erano iscritti 32 mila uomini, è rimasto aperto e pubblico per 6 anni, sfuggendo a ogni moderazione.
In Lituana gli studenti delle elementari e delle medie impareranno a pilotare droni per essere pronti in caso di invasione russa Agli studenti verrà insegnato a costruire e pilotare droni per aumentare il potenziale difensivo in vista di un potenziale attacco russo.
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.

I russi continuano a rapire dipendenti del museo di Melitopol per farsi dire dove sono le opere da saccheggiare

06 Maggio 2022

Per la terza volta dall’inizio della guerra, i soldati russi hanno rapito un dipendente del Museo di Storia Locale di Melitopol. Questa volta la vittima è Galina Andriivna Kucher, un’impiegata di 60 anni, come rivelato su Facebook dall’attivista uzbeko Eskender Bariiev. Al momento, scrive Bariiev, non si sa dove sia tenuta prigioniera la donna.

A marzo, i soldati russi avevano rapito la direttrice del museo, Leila Ibrahimova, per farsi rivelare dove fossero custoditi gli artefatti in oro che rappresentano la parte più preziosa e nota della collezione del museo. Ibrahimova era stata liberata diverse ore dopo e, nel frattempo, i russi si erano fatti aiutare dal nuovo direttore del museo, Evgeny Gorlachev, nella loro “ricerca”. La stessa Kucher era già stata rapita e liberata in passato, sempre per lo stesso motivo. Al rifiuto di Kucher di rivelare le informazioni, uno dei soldati russi l’avrebbe minacciata puntandole contro una pistola, per poi rapirla.

Secondo quanto riporta Artnet, tra i reperti saccheggiati dai russi ci sarebbe un artefatto in oro realizzato 2300 anni fa, all’epoca dell’impero degli Sciti. «Gli orchi (nome con il quale in Ucraina hanno cominciato a chiamare i soldati della Federazione, ndr) hanno preso l’oro degli Sciti», ha rivelato Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, «Quella custodita nel nostro museo è una delle collezioni più grandi e ricche di tutta l’Ucraina, e a oggi non sappiamo dove l’abbiano portata». L’amministrazione comunale di Melitopol ha poi fatto sapere che tra gli oggetti rubati dai russi ci sarebbero anche opere dell’artista Arkhip Kuindzhi, del famoso pittore russo Ivan Aivazovsky, un’antica versione della Torah scritta a mano, e un Vangelo del 1811. Episodi come quello del museo di Melitopol si stanno verificando in tutte le parti di Ucraina invase dai russi: al New York Times esponenti del governo ucraino hanno rivelato che sono più di 250 le istituzioni culturali che in questi due mesi di guerra sono state danneggiate o saccheggiate.

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