Le attiviste che hanno lanciato la zuppa di pomodoro sui Girasoli di Van Gogh hanno compiuto un gesto narrativamente perfetto ma che lascia un dubbio: si può discutere della crisi climatica compiendo azioni così radicali?
I russi continuano a rapire dipendenti del museo di Melitopol per farsi dire dove sono le opere da saccheggiare
Per la terza volta dall’inizio della guerra, i soldati russi hanno rapito un dipendente del Museo di Storia Locale di Melitopol. Questa volta la vittima è Galina Andriivna Kucher, un’impiegata di 60 anni, come rivelato su Facebook dall’attivista uzbeko Eskender Bariiev. Al momento, scrive Bariiev, non si sa dove sia tenuta prigioniera la donna.
A marzo, i soldati russi avevano rapito la direttrice del museo, Leila Ibrahimova, per farsi rivelare dove fossero custoditi gli artefatti in oro che rappresentano la parte più preziosa e nota della collezione del museo. Ibrahimova era stata liberata diverse ore dopo e, nel frattempo, i russi si erano fatti aiutare dal nuovo direttore del museo, Evgeny Gorlachev, nella loro “ricerca”. La stessa Kucher era già stata rapita e liberata in passato, sempre per lo stesso motivo. Al rifiuto di Kucher di rivelare le informazioni, uno dei soldati russi l’avrebbe minacciata puntandole contro una pistola, per poi rapirla.
Secondo quanto riporta Artnet, tra i reperti saccheggiati dai russi ci sarebbe un artefatto in oro realizzato 2300 anni fa, all’epoca dell’impero degli Sciti. «Gli orchi (nome con il quale in Ucraina hanno cominciato a chiamare i soldati della Federazione, ndr) hanno preso l’oro degli Sciti», ha rivelato Ivan Fedorov, sindaco di Melitopol, «Quella custodita nel nostro museo è una delle collezioni più grandi e ricche di tutta l’Ucraina, e a oggi non sappiamo dove l’abbiano portata». L’amministrazione comunale di Melitopol ha poi fatto sapere che tra gli oggetti rubati dai russi ci sarebbero anche opere dell’artista Arkhip Kuindzhi, del famoso pittore russo Ivan Aivazovsky, un’antica versione della Torah scritta a mano, e un Vangelo del 1811. Episodi come quello del museo di Melitopol si stanno verificando in tutte le parti di Ucraina invase dai russi: al New York Times esponenti del governo ucraino hanno rivelato che sono più di 250 le istituzioni culturali che in questi due mesi di guerra sono state danneggiate o saccheggiate.

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