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Se mi lasci ti cancello: Modigliani e il ritratto della sua ex

Il dipinto ricreato con l'intelligenza artificiale è l'occasione per riscoprire chi era la giornalista e scrittrice Beatrice Hastings, di cui è stata da poco pubblicata la prima antologia in italiano.

di Clara Mazzoleni

Una foto di Beatrice Hastings.

Un tempo si strappavano le lettere, oggi si cancellano le foto insieme dal profilo Instagram e si clicca “smetti di seguire”. Via tutte le immagini dalla memoria dell’iPhone, consigliato uscire con qualcun altro il prima possibile. Nei casi più estremi, bloccare su Whatsapp. Se fosse vissuto oggi, chissà a quale di queste drastiche soluzioni sarebbe ricorso il maudit per eccellenza, Amedeo Modigliani, per liberarsi della sua amante Beatrice Hastings, scrittrice, poetessa e giornalista inglese. Senza dubbio sarebbe ricorso a un ghosting spietato. Ma l’unica arma in suo potere, nel 1917, era l’arte, che in realtà è da sempre e per sempre un mezzo utilissimo – e molto più efficace di quelli elencati all’inizio – per rielaborare le pene d’amore. Chissà come si sentirebbe oggi, sapendo che un team di scienziati ha riportato alla luce il ritratto della sua ex, quello su cui aveva deciso di dipingere la faccia di un’altra donna. È un po’ come se fra 100 anni degli studiosi riuscissero a ricreare l’intera conversazione Whatsapp che abbiamo eliminato con tanta soddisfazione. E infatti qualcuno gliel’ha pure chiesto: «Ci abbiamo pensato», hanno risposto loro, «ma il valore dell’arte è documentare le informazioni. Gli storici non guardano solo alle cose che la gente voleva che sapessimo». Confortante: per assicurarci che tutto quello che abbiamo eliminato resti per sempre al sicuro basta evitare di realizzare qualcosa di artisticamente valido mentre siamo in vita.

Il ritratto realizzato con l’intelligenza artificiale che resterà esposto alla Lebenson Gallery di Shoreditch, nella zona est di Londra, dal 10 giugno fino al 25 giugno, non è soltanto un’occasione per ripassare la tragica storia d’amore tra Modigliani e Beatrice Hastings, ma anche per parlare della poetessa e giornalista di cui, proprio un paio di mesi fa, è stata pubblicata la prima raccolta di scritti in italiano. Ma partiamo dall’opera: “Ritratto di ragazza” è uno dei dipinti più famosi dell’artista livornese. Realizzato nel 1917, è conservato alla Tate Gallery di Londra. Che nascondesse un’altra donna, non è una novità: il team di ricerca della Tate l’aveva scoperto nel 2018 dopo una serie di esami scientifici non invasivi condotti coi raggi x. Sotto lo strato di vernice era apparso un altro ritratto femminile: l’allora curatrice Nancy Ireson pensò subito alla Hastings. Ora Anthony Bourached e George Cann, uno neuroscienziato e l’altro fisico, hanno usato la radiografia e l’analisi dei dipinti per addestrare gli algoritmi a guardare sotto la superficie dell’immagine e riprodurre il ritratto segreto.

La riproduzione del ritratto “nascosto” di Modigliani di Beatrice Hastings, creato da Oxia Palus utilizzando tecniche di intelligenza artificiale

La storia d’amore tra i due fu breve (dal 1914 al 1916), ma intensa. Scrittrice e giornalista sudafricana nata a Londra, Hastings aveva cinque anni in più di Amedeo Modigliani. Quando il povero artista, oggi tra i più quotati del mondo, morì senza un soldo a 35 anni, era il 1920. La sua compagna di quel periodo, Jeanne Hébuterne, si suicidò, incinta di otto mesi, il giorno dopo la sua morte. Anche Hantings scelse il suicidio ma molti anni dopo, nel 1943. La trovarono da sola, nella sua piccola casa a Worthing, con un topolino bianco (il suo animale domestico) stretto tra le mani. Dopo una relazione finita male con l’autore di Il diavolo in corpo, il giovanissimo Raymond Radiguet, era tornata in Inghilterra e aveva iniziato a frequentare soltanto donne (era sempre stata bisessuale). A un certo punto spese tutti i suoi soldi per pubblicare un giornale antisemita di estrema destra, chiaro segnale di grave impazzimento.

Durante i primi anni della sua carriera era stata una penna trasgressiva, eccentrica e originale, costantemente «in full revolt» (il titolo del volume è tratto proprio da questa espressione, trovata scritta su una fotografia del 1896) pubblicato da Le Cicale Operose di Livorno che comprende poesie, racconti, memorie, un romanzo breve, oltre ad articoli politici e femministi pubblicati su riviste letterarie, di arte e politica, nonché alcune produzioni e memorie riferite al periodo parigino vissuto con Modigliani. I suoi articoli per The New Age, la rivista più all’avanguardia di quegli anni in Inghilterra con cui avrebbe collaborato fino al 1920, prima da Londra e poi da Parigi, facendosi anche testimone della Prima guerra mondiale, sono un’eredità importante per la storia del femminismo. Come scrive Chiara Pasetti in un articolo uscito a marzo sul Sole 24 ore, «Le riflessioni sulla maternità come scelta, che la spingono fino all’iperbolica affermazione “le donne nascono per non essere madri”, sono troppo rivoluzionarie per la sua epoca e vennero infatti incomprese e osteggiate. Non c’è da stupirsi se un artista “maledetto” come Modigliani se ne innamorò follemente; tra i due nacque una sfrenata passione durata due anni, da cui ebbero origine numerosi aneddoti e leggende. Soprattutto, la loro relazione ha reso Beatrice, che aveva sempre rifiutato qualsiasi schema e definizione, prigioniera dell’appellativo di “amante di Modì”».

I due condividevano la passione per la lettura e la poesia ma anche per l’assenzio, l’hashish e soprattutto l’alcol. La loro relazione era burrascosa, con litigi e lotte fisiche, soprattutto in pubblico, nei bar e nei locali di Parigi. Pare che all’inizio Hastings non fosse rimasta affatto colpita dall’artista italiano. «Sembrava brutto, feroce, avido», disse di lui dopo il primo incontro. Dopo averlo rivisto qualche volta, lo definì un «pallido e affascinante cattivo»: persa. Secondo Kenneth Wayne, uno dei massimi esperti di Modigliani, il pittore avrebbe dedicato a Beatrice 14 dipinti a olio e dozzine di disegni: «Modigliani e Hastings sono stati insieme proprio negli anni in cui il pittore ha sviluppato il suo stile distintivo, con i volti allungati e colli e l’influenza dell’arte africana. Visivamente, lei potrebbe averlo influenzato». E ancora: «Erano legati intellettualmente. Lei era molto intelligente. Lui stava iniziando a ritrovare se stesso. Le loro discussioni probabilmente hanno chiarito il suo pensiero». Ha perfettamente senso, quindi, che un anno dopo la rottura l’artista abbia deciso di cancellare la faccia della sua ex da una tela, sovrapponendo alla sua immagine quella di una giovane donna la cui identità non è nota. Secondo quanto riporta il Guardian il piano di Bourached e Cann, in realtà, sarebbe molto più ambizioso di rivelare “semplicemente” il volto segreto nascosto nel “Ritratto di ragazza”: i due ambiscono a scoprire e riprodurre ulteriori dipinti nascosti su tele che sono state riutilizzate da artisti troppo poveri per comprare un altro supporto o insoddisfatti delle composizioni iniziali o semplicemente incazzati con la ex, come Modigliani.