Cose che succedono | Polemiche
Perché centinaia di uomini transessuali si stanno iscrivendo a Miss Italia
Ed è così che Patrizia Mirigliani, figlia dell’inventore di Miss Italia Enzo Mirigliani, ha scoperto il significato della parola “trollare”. «Nel mio regolamento, al momento, non ho ancora aperto alle transgender, poiché ritengo che debbano essere nate donne. Quindi, finché andrà avanti il mio regolamento sarà così. E per ora non ritengo di cambiarlo», aveva spiegato Mirigliani figlia durante un’intervista concessa al programma Non stop news di Rtl 102.5. Era la sua risposta a quelli che le chiedevano un’opinione sulla vittoria di una donna transessuale nell’omologo olandese di Miss Italia. Ne è ovviamente seguita una shitstorm, da una parte chi accusava Mirigliani di transfobia e e dall’altra chi la difendeva urlando alla solita, fantomatica, dittatura del politicamente corretto.
C’è stata una persona che però quelle parole di Mirigliani le ha intese in senso letterale. Si chiama Federico Barbarossa, un ragazzo transessuale iscritto all’associazione Mixed Lgbtqia. È stato proprio sulla pagina Instagram dell’associazione che Barbarossa ha postato la foto della sua avvenuta iscrizione alle selezioni per la prossima edizione di Miss Italia. «Quando ho sentito parlare dell’assurdo regolamento mi è venuto spontaneo! Sono stato assegnato al genere femminile alla nascita, ma mi sono sempre sentito un ragazzo». Dopo Barbarossa, più di cento uomini transessuali hanno deciso di seguire il suo esempio e iscriversi a Miss Italia, certi che l’organizzazione non violerà il suo stesso regolamento impedendo la partecipazione a persone «nate donne», come detto da Mirigliani stessa.
Over a hundred trans men have entered the Miss Italy pageant in retaliation to the organization’s recent ban on trans women.
The campaign was launched by trans activist Federico Barbarossa, who says his goal is to “trigger, through a joke, a reflection on the absurdity” that… pic.twitter.com/pHdRN34M1a
— Pop Crave (@PopCrave) July 26, 2023
Mirigliani che è tornata sulla questione proprio in seguito al successo dell’iniziativa di Barbarossa. L’organizzatrice ha respinto le accuse di transfobia, ribadendo che il problema non sono le sue opinioni in tema di diritti civili ma il regolamento del concorso (che però lo decide lei, sottolineano in molti). Troppo tardi per cambiarlo, sostiene Mirigliani: le selezioni sono già in corso. Selezioni alle quali, regolamento alla mano, Mirigliani vedrà partecipare più di cento – per il momento – ragazzi transessuali. Perché il regolamento così prevede e cambiarlo in corso d’opera non sarebbe certo possibile né accettabile.