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L’episodio di Stranger Things in cui Will fa coming out è diventato quello peggio recensito di tutta la serie E da solo ha abbassato la valutazione di tutta la quinta stagione, nettamente la meno apprezzata dal pubblico, almeno fino a questo punto.
Il progetto europeo di rilanciare i treni notturni sta andando malissimo Uno dei capisaldi del Green Deal europeo sulla mobilità, la rinascita dei treni notturni, si è arenato tra burocrazia infinita e alti costi.
Un’azienda in Svezia dà ai suoi lavoratori un bonus in busta paga da spendere in attività con gli amici per combattere la solitudine Il progetto, che per ora è solo un'iniziativa privata, prevede un’ora al mese di ferie e un bonus di 100 euro per incentivare la socialità.
Diverse celebrity hanno cancellato i loro tributi a Brigitte Bardot dopo aver scoperto che era di estrema destra Chapell Roan e altre star hanno omaggiato Bardot sui social per poi ritirare tutto una volta scoperte le sue idee su immigrazione, omosessuali e femminismo.
È morta la donna che restaurò così male un dipinto di Cristo da renderlo prima un meme, poi un’attrazione turistica Nel 2012, l'allora 81enne Cecilia Giménez trasformò l’"Ecce Homo" di Borja in Potato Jesus, diventando una delle più amate meme star di sempre.
C’è un’associazione simile agli Alcolisti Anonimi che aiuta le persone dipendenti dall’AI Si chiama Spiral Support Group, è formato da ex "tossicodipendenti" dall'AI e aiuta chi cerca di interrompere il rapporto morboso con i chatbot.
I massoni hanno fatto causa alla polizia inglese per una regola che impone ai poliziotti di rivelare se sono massoni Il nuovo regolamento impone agli agenti di rivelare legami con organizzazioni gerarchiche, in nome della trasparenza e dell’imparzialità.
Il primo grande tour annunciato per il 2026 è quello di Peppa Pig, al quale parteciperà pure Baby Shark La maialina animata sarà in tour in Nord America con uno show musicale che celebra anche i dieci anni di Baby Shark.

La storia dell’articolo del New Yorker definito come il migliore articolo mai scritto

07 Luglio 2020

Quando un nuovo numero del New Yorker (qui il nostro pezzo sul centenario della rivista) arrivò nelle edicole, il 6 agosto del 1946, la copertina presentava una scena da picnic generica, con persone che prendevano il sole, facevano escursioni, cavalcavano. Le prime pagine contenevano le solite pubblicità di calze e abbigliamento da donna, ma c’era qualcosa di diverso, e unico: l’intero numero era dedicato a una storia, lunga 68 pagine, scritta dal corrispondente di guerra e romanziere John Hersey. «Alle otto e un quarto del 6 agosto del 1945, nel momento in cui la bomba atomica balenò sopra Hiroshima, Miss Toshiko Sasaki, un impiegata, si era appena seduta al suo posto nell’ufficio dello stabilimento, voltandosi per parlare con la ragazza alla scrivania accanto». “Hiroshima”, questo il titolo, è stato definito da allora uno dei migliori articoli mai scritti. Literary Hub ne ha raccontato la storia.

John Hersey, a 31 anni, aveva già vinto un premio Pulitzer. Diversi mesi dopo che la prima bomba atomica fu lanciata su Hiroshima nell’agosto del 1945, aveva menzionato di aver scritto qualcosa al riguardo al suo editore newyorkese, William Shawn. Hersey, nato in Cina da missionari protestanti, dopo aver già coperto la guerra del Pacifico per alcune testate, immaginò un articolo che documentasse il potere della nuova bomba. Alla fine decise che si sarebbe concentrato su ciò che accadeva, non sugli edifici, ma sugli umani. In quel momento, poi, a quasi un anno di distanza, nessuno aveva ancora toccato l’argomento, né attraverso la scrittura, né con qualsiasi altro mezzo di informazione,

New Yorker, numero del 6 agosto 1946

Il suo articolo avrebbe dovuto partire dalla voce delle persone, raccontare i risvolti psicologici di un disastro terribile. Così, arrivato a Hiroshima nel maggio del 1946, intervistò diverse decine di sopravvissuti, prima di stabilire quei sei che avevano le storie più potenti: due medici, un prete cattolico, un ministro metodista e due donne lavoratrici. Hersey aveva assistito alla devastazione della guerra molte volte prima, ma Hiroshima era diversa: «Queste rovine erano state create da un’arma in un istante», scrisse. In un momento soltanto, sia all’esterno, che all’interno della vita. E se Hersey lo percepiva ancora nella città nove mesi dopo, come deve averlo vissuto la gente che era lì in quel momento? In una nota ai lettori, i redattori spiegarono di aver compiuto quella scelta convinti che «le persone devono conoscere cosa implichi distruggere una città, con una nuova arma, in così poco tempo». Tutte le copie vennero esaurite. Il sindaco di Princeton, nel New Jersey, chiese a tutti i residenti di leggerlo. Tutt’ora è considerato uno dei migliori articoli mai scritti.

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