Intervista a Gianluca Diegoli, esperto di marketing e autore di Seguimi!.
I servizi segreti britannici hanno lanciato un sito sul dark web per reclutare nuove spie
Si chiama Silent Courier e, nelle intenzioni dell'MI6, dovrebbe servire soprattutto nella guerra d'intelligence con la Russia.
Diventare uno 007 dei servizi segreti britannici non è mai stato così semplice. L’MI6 ha lanciato Silent Courier, una piattaforma che tramite il dark web permette a chiunque di inviare informazioni restando completamente anonimo e al sicuro. La manovra, annunciata dall’uscente capo dell’agenzia Richard Moore, è rivolta a tutti quelli che, avendone il coraggio, possano condividere informazioni d’intelligence sulla Russia (invito che è comunque esteso a tutto il mondo, in particolare alle persone che sono a conoscenza di informazioni sensibili relative all’instabilità globale o ad attività di intelligence ostili).
Lo sforzo tecnologico dell’MI6 è giustificato dalla necessità dell’agenzia di essere sempre un passo avanti rispetto ai “nemici” e per esserlo, diventa necessario esplorare tutte le strade. Come riporta Euronews, per il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper è necessario fare tutti gli sforzi per garantire la sicurezza dei cittadini britannici. Nonostante l’MI6 abbia sempre collaborato con la popolazione, questa è la prima volta che l’agenzia britannica recluta spie sul web.
In un altro video, l’MI6 ha istruito coloro che desiderano contattare l’agenzia a utilizzare un dispositivo “pulito”, scoraggiando i potenziali informatori dall’utilizzare il proprio telefono o computer personale, nonché qualsiasi dispositivo appartenente a familiari o amici. L’agenzia di intelligence britannica consiglia inoltre agli informatori che si trovano in “paesi ad alto rischio” di utilizzare una VPN, oltre alla procedura raccomandata, che suggerisce l’uso di Tor, un browser web gratuito e open source per la navigazione privata e anonima in Internet.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.