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04:13 giovedì 11 dicembre 2025
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.
La Casa Bianca non userà più il font Calibri nei suoi documenti ufficiali perché è troppo woke E tornerà al caro, vecchio Times New Roman, identificato come il font della tradizione e dell'autorevolezza.
La magistratura americana ha pubblicato il video in cui si vede Luigi Mangione che viene arrestato al McDonald’s Il video è stato registrate dalle bodycam degli agenti ed è una delle prove più importanti nel processo a Mangione, sia per la difesa che per l'accusa.
David Byrne ha fatto una playlist di Natale per chi odia le canzoni di Natale Canzoni tristi, canzoni in spagnolo, canzoni su quanto il Natale sia noioso o deprimente: David Byrne in versione Grinch musicale.
Per impedire a Netflix di acquisire Warner Bros., Paramount ha chiesto aiuto ad Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi e pure al genero di Trump Lo studio avrebbe chiesto aiuto a tutti, dal governo USA ai Paesi del Golfo, per lanciare la sua controfferta da 108 miliardi di dollari.
Sempre più persone si uniscono agli scream club, cioè dei gruppi in cui per gestire lo stress invece di andare dallo psicologo ci si mette a urlare in pubblico Nati negli Stati Uniti e arrivati adesso anche in Europa, a quanto pare sono un efficace (e soprattutto gratuito) strumento di gestione dello stress.

Paul McCartney ha detto che ha usato l’AI per registrare l’ultima canzone dei Beatles

13 Giugno 2023

Come se finora non avessimo raccolto già abbastanza prove dell’inquietante futuro che aspetta l’umanità nell’epoca dell’intelligenza artificiale, adesso è arrivato anche Paul McCartney a dimostrarci che nemmeno i morti sono al sicuro dalle macchine. In un’intervista concessa a Today, programma radiofonico di Bbc 4, infatti, McCartney ha raccontato il nuovo progetto al quale ha deciso di dedicarsi: una nuova canzone dei Beatles. «L’abbiamo appena finita, uscirà quest’anno», ha raccontato, spiegando che non si tratta di una canzone di quel che rimane della band – lui e il batterista Ringo Starr – ma di un vero e proprio pezzo inedito dei Beatles, diventato possibile grazie al progresso tecnologico. McCartney, infatti, ha detto di aver usato l’AI per “estrarre” la voce di John Lennon da una vecchia demo e “inserirla” nella nuova canzone.

Non ha spiegato, McCartney, quale canzone Lennon cantasse in questa vecchia demo, ma secondo Mark Savage di Bbc si tratterebbe di un pezzo intitolato “Now and Then”, registrato da Lennon nel 1978. In passato, McCartney ha raccontato di aver ricevuto la canzone qualche tempo fa: Yoko Ono gli ha inviato un pacco con dentro una cassetta etichettata “Per Paul”, una cassetta piena di pezzi inediti registrati da Lennon durante il suo periodo newyorchese. Un periodo durante il quale Lennon aveva registrato demo anche di  due singoli – “Free as a Bird” e “Real Love” – pubblicati già nel 1995 e nel 1996: ripuliti dalle impurità sonore dal produttore Jeff Lynne, queste canzoni divennero le prime “nuove” tracce dei Beatles venticinque anni dopo lo scioglimento della band. Lynne, tra l’altro, ha raccontato che in quel periodo lui, McCartney e George Harrison provarono anche a registrare “Now and Then” ma decisero di rinunciare quasi subito. Anche e soprattutto per il fatto che secondo Harrison la canzone era «uno schifo». Soprattutto, non era migliorabile a causa dei limiti della tecnologia dell’epoca.

McCartney ha anche raccontato il momento in cui si è reso conto che i mezzi ora a disposizione gli avrebbero permesso di registrare “Now and Then”. La consapevolezza l’ha acquisita seguendo il lavoro di Peter Jackson sul documentario Get Back, quando vide il regista estrarre una versione pulitissima della voce di Lennon da una vecchia cassetta, vecchia quasi quanto quella che gli aveva inviato Ono. «C’era la voce di John e c’era il pianoforte e usando l’AI lui [Jackson, ndr] aveva separata l’una dall’altra». Scoperta questa tecnologia, McCartney si è subito (ri)messo a lavoro su “Now and Then”, che ora definisce l’ultima canzone dei Beatles. A chi gli chiede un’opinione sulle conseguenze che questo uso dell’intelligenza artificiale potrebbe avere nel mondo della musica, McCartney risponde che lui non è che ci capisca tanto di tecnologia. «È abbastanza inquietante ma è anche emozionante, è il futuro, no?». Appunto.

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