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00:08 lunedì 27 ottobre 2025
Da quando è uscito “The Fate of Ophelia” di Taylor Swift sono aumentate moltissimo le visite al museo dove si trova il quadro che ha ispirato la canzone Si tratta del Museum Wiesbaden, si trova nell’omonima città tedesca ed è diventato meta di pellegrinaggio per la comunità swiftie.
Yorgos Lanthimos ha detto che dopo Bugonia si prenderà una lunga pausa perché ultimamente ha lavorato troppo ed è stanco Dopo tre film in tre anni ha capito che è il momento di riposare. Era già successo dopo La favorita, film a cui seguirono 5 anni di pausa.
Al caso del furto al Louvre adesso si è aggiunto uno stranissimo personaggio che forse è un detective, forse un passante, forse non esiste È stato fotografato davanti al museo dopo il colpo, vestito elegantissimamente, così tanto che molti pensano sia uno scherzo o un'immagine AI.
L’azienda che ha prodotto il montacarichi usato nel colpo al Louvre sta usando il furto per farsi pubblicità «È stata un'opportunità per noi di utilizzare il museo più famoso e più visitato al mondo per attirare un po' di attenzione sulla nostra azienda», ha detto l'amministratore delegato.
I dinosauri stavano benissimo fino all'arrivo dell'asteroide, dice uno studio Una formazione rocciosa in Nuovo Messico proverebbe che i dinosauri non erano già sulla via dell’estinzione come ipotizzato in precedenza.
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Trump ci tiene così tanto a costruire un’enorme sala da ballo alla Casa Bianca che per farlo ha abbattuto tutta l’ala est, speso 300 milioni e forse violato anche la legge Una sala da ballo che sarà grande 8.361 e, secondo Trump, assolverà a un funzione assolutamente essenziale per la Casa Bianca.
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Paul McCartney ha detto che ha usato l’AI per registrare l’ultima canzone dei Beatles

13 Giugno 2023

Come se finora non avessimo raccolto già abbastanza prove dell’inquietante futuro che aspetta l’umanità nell’epoca dell’intelligenza artificiale, adesso è arrivato anche Paul McCartney a dimostrarci che nemmeno i morti sono al sicuro dalle macchine. In un’intervista concessa a Today, programma radiofonico di Bbc 4, infatti, McCartney ha raccontato il nuovo progetto al quale ha deciso di dedicarsi: una nuova canzone dei Beatles. «L’abbiamo appena finita, uscirà quest’anno», ha raccontato, spiegando che non si tratta di una canzone di quel che rimane della band – lui e il batterista Ringo Starr – ma di un vero e proprio pezzo inedito dei Beatles, diventato possibile grazie al progresso tecnologico. McCartney, infatti, ha detto di aver usato l’AI per “estrarre” la voce di John Lennon da una vecchia demo e “inserirla” nella nuova canzone.

Non ha spiegato, McCartney, quale canzone Lennon cantasse in questa vecchia demo, ma secondo Mark Savage di Bbc si tratterebbe di un pezzo intitolato “Now and Then”, registrato da Lennon nel 1978. In passato, McCartney ha raccontato di aver ricevuto la canzone qualche tempo fa: Yoko Ono gli ha inviato un pacco con dentro una cassetta etichettata “Per Paul”, una cassetta piena di pezzi inediti registrati da Lennon durante il suo periodo newyorchese. Un periodo durante il quale Lennon aveva registrato demo anche di  due singoli – “Free as a Bird” e “Real Love” – pubblicati già nel 1995 e nel 1996: ripuliti dalle impurità sonore dal produttore Jeff Lynne, queste canzoni divennero le prime “nuove” tracce dei Beatles venticinque anni dopo lo scioglimento della band. Lynne, tra l’altro, ha raccontato che in quel periodo lui, McCartney e George Harrison provarono anche a registrare “Now and Then” ma decisero di rinunciare quasi subito. Anche e soprattutto per il fatto che secondo Harrison la canzone era «uno schifo». Soprattutto, non era migliorabile a causa dei limiti della tecnologia dell’epoca.

McCartney ha anche raccontato il momento in cui si è reso conto che i mezzi ora a disposizione gli avrebbero permesso di registrare “Now and Then”. La consapevolezza l’ha acquisita seguendo il lavoro di Peter Jackson sul documentario Get Back, quando vide il regista estrarre una versione pulitissima della voce di Lennon da una vecchia cassetta, vecchia quasi quanto quella che gli aveva inviato Ono. «C’era la voce di John e c’era il pianoforte e usando l’AI lui [Jackson, ndr] aveva separata l’una dall’altra». Scoperta questa tecnologia, McCartney si è subito (ri)messo a lavoro su “Now and Then”, che ora definisce l’ultima canzone dei Beatles. A chi gli chiede un’opinione sulle conseguenze che questo uso dell’intelligenza artificiale potrebbe avere nel mondo della musica, McCartney risponde che lui non è che ci capisca tanto di tecnologia. «È abbastanza inquietante ma è anche emozionante, è il futuro, no?». Appunto.

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