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18:25 domenica 22 giugno 2025
Sia Israele che l’Iran hanno già messo al sicuro il loro patrimonio artistico Il problema è quella parte del patrimonio dei due Paesi che non può essere spostata. Solo in Iran ci sono 28 siti Unesco impossibili da proteggere.
Le notifiche del telefono fanno male e adesso c’è anche una ricerca che lo dimostra Si chiama alert fatigue e tante persone hanno già deciso come affrontarla: disattivando tutte le notifiche, sempre.
Il sindaco di Budapest ha detto che il Pride in città si farà nonostante il divieto di Orbán «Il Municipio di Budapest organizzerà il Budapest Pride il 28 giugno come evento cittadino. Punto», le sue parole.
Francis Kaufmann/Rexal Ford ha ricevuto quasi un milione di euro dal Ministero della Cultura per girare un film che non ha mai girato Lo ha rivelato un'inchiesta di Open: l'uomo è riuscito ad accedere ai fondi del tax credit, senza mai girare nemmeno una scena.
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.

Perché il 3% degli uomini americani ha deciso di adottare il cognome delle mogli

20 Agosto 2019

Ammar Kalia del Guardian ha incontrato e interrogato gli uomini che hanno deciso di rivoltare la tradizione: secondo uno studio del 2016 pare infatti che il 3% degli uomini negli Stati Uniti abbia deciso di prendere il cognome delle mogli. Mentre i matrimoni tra coppie di sesso opposto sono in declino dagli anni ’70, ricorda Kalia, la stragrande maggioranza delle mogli prende ancora il cognome del marito. Negli Usa alcuni uomini hanno deciso di ribellarsi, scegliendo di adottare il nome della moglie. «Per me», dice Nick Black, «la famiglia non è legata a un nome. Mia moglie, d’altra parte, proviene da una famiglia molto piccola, quindi era più importante per lei mantenere il suo nome». Secondo lui, il fatto che ci si aspetti che la moglie prenda automaticamente il nome del marito è una pratica arcaica che promuove la nozione di possesso.

Nel 2017, Rachael Robnett, professore di psicologia all’Università del Nevada, ha condotto uno studio su come le percezioni degli uomini cambiano in base ai cognomi delle mogli: i risultati riflettevano le norme di genere. Gli uomini le cui mogli avevano scelto di mantenere il proprio nome venivano considerati “timidi”, “sottomessi” e con meno potere all’interno della relazione. «Le donne sono percepite come più potenti se mantengono il loro nome e siamo rimasti scioccati dalla pervasività degli stereotipi di genere quando si tratta degli uomini», afferma Robnett. «Ci vorrà molto tempo perché l’idea gli uomini prendano i nomi delle loro mogli attecchisca, poiché le tradizioni eterosessuali sono molto radicate. È più probabile che le persone si allontanino dal matrimonio piuttosto che cercare di riformare l’istituzione stessa».

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