Progressista, antimilitarista, pacifista, si è espressa contro il riarmo in Europa e ha condannato il genocidio in Palestina.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari
Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
 
  Da oltre due anni in Sudan è in corso un massacro su base etnica travestito da guerra civile. Le sue proporzioni sono così grandi che il sangue delle persone uccise durante le rappresaglie, pile di cadaveri e edifici distrutti si possono vedere dalle immagini satellitari. Il conflitto tra l’Esercito sudanese e le Forze di Supporto Rapido (RSF) è iniziato nell’aprile 2023, quando le due unità, che fino ad allora condividevano il potere, si sono scontrate sui piani di integrazione delle rispettive forze durante la transizione verso la democrazia.Il 26 ottobre, le RSF hanno annunciato di aver conquistato il quartier generale dell’esercito nella città di El-Fasher, nel Nord Darfur. La città aveva rappresentato l’ultimo bastione nella regione del Darfur dell’esercito e delle etnie sudanesi nere, contro le RSF e i loro sostenitori, che sono di pelle più chiara e rivendicano un’origine araba.
🚨HUMAN SECURITY EMERGENCY🚨
El-Fasher has fallen to RSF. HRL finds evidence of mass killings including door-to-door clearance operations and objects consistent with reported bodies on berm entrapping El-Fasher.#KeepEyesOnSudan🛰️@AirbusSpace @Maxarhttps://t.co/1HApllgNL5 pic.twitter.com/yrCbM5HxeP
— Humanitarian Research Lab (HRL) at YSPH (@HRL_YaleSPH) October 27, 2025
In un rapporto pubblicato lunedì (27 ottobre), il laboratorio per i diritti umani dell’Università di Yale (Yale HRL) ha osservato veicoli delle RSF dispiegati in formazione tattica, compatibile con operazioni di bonifica casa per casa, nel quartiere Daraja Oula di El-Fasher, dove i civili avevano cercato rifugio fino alla scorsa settimana. «L’analisi delle immagini mostra oggetti compatibili per dimensioni con corpi umani a terra vicino ai veicoli delle RSF, inclusi almeno cinque casi di decolorazione rossastra del terreno», si legge nel rapporto. Attraverso informazioni ritenute credibili, lo Yale HRL ha inoltre accertato la presenza di testimonianze su civili morti mentre tentavano di fuggire da El-Fasher.
In un comunicato, la World Health Organization (WHO) ha fatto sapere che martedì (28 ottobre) nell’ultimo ospedale funzionante di El-Fasher sono state giustiziate 460 persone tra pazienti, accompagnatori e personale sanitario. Al momento, oltre 260.000 persone rimangono intrappolate a El-Fasher, con accesso quasi nullo a cibo, acqua potabile o cure mediche. L’intensificarsi della violenza ha costretto circa 28.000 persone a fuggire negli ultimi giorni, 26.000 delle quali verso le aree rurali di El-Fasher e circa 2.000 verso Tawila (a nord della regione). L’Organizzazione stima che oltre 100.000 persone lasceranno la città nelle prossime settimane, aggiungendosi alle 575.000 già sfollate da El-Fasher e rifugiate a Tawila e in altre zone.
 
    
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