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La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.
I fratelli Gallagher si sono esibiti insieme per la prima volta dopo 16 anni In un circolo operaio a Londra.

Il brutto della diretta

Inviati televisivi sullo sfondo di paesaggi disastrati o casuali: la serie fotografica Tv Anchors di Martin Kollar.

27 Luglio 2016

Nato nel 1971, slovacco ma residente a Praga, Martin Kollar ha pubblicato tre libri: Nothing Special (Actes sud 2008), Cahier (Diaphane 2011), Field trip (Mack 2013). Il suo stile riesce a essere allo stesso tempo umoristico e inquietante, nelle immagini sembra esserci sempre qualcosa di strano e fuori posto, ma si legge anche qualcosa di più profondo sulle persone e il mondo. Come in questa piccola serie scattata in diversi luoghi del pianeta (Los Angeles, New Orleans, Cannes, San Diego, Bratislava), che ritrae inviati televisivi sullo sfondo di paesaggi disastrati o casuali. Quello che sta intorno a una diretta, ma non si vede, perché paradossalmente, pur essendo cronaca della realtà, il collegamento di un telegiornale con un suo inviato deve perlopiù rispondere a dei canoni di pulizia e non casualità.

Raccontando il modo in cui queste foto sono state scattate Kollar ha detto: «I soggetti lavorano tutti nei media e quindi non fanno neanche caso alla camera, l’unica cosa di cui si preoccupano è che nessuno faccia rumore nel momento in cui parlano».

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