Al momento sono in viaggio mille persone, verso Rafah. Altre migliaia dovrebbero unirsi alla Marcia al Cairo, ma gli ostacoli sono molti.
L’Egitto sta espellendo tutti gli attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia mondiale per Gaza
I fermati e gli espulsi sono già più di un centinaio e tra loro ci sono anche diversi italiani.

Gli stessi organizzatori e partecipanti della Marcia mondiale per Gaza avevano detto che raggiungere Rafah sarebbe stato quasi impossibile: troppi ostacoli da superare, troppi permessi da ottenere, troppi governi a opporsi al loro intento di rompere l’assedio di Israele alla Striscia. Mercoledì 11 giugno il problema era il Governo di Stabilità Nazionale, autorità politico-amministrativa della Cirenaica, che si rifiutava di far sapere se avrebbe concesso al Convoglio Sumud, come sono stati ribattezzati i nove pullman partiti da Tunisi con i primi attivisti, di attraversare il suo territorio e arrivare fino al confine con l’Egitto. Oggi il problema è invece il governo egiziano, che ha fermato ed espulso centinaia di attivisti arrivati al Cairo per unirsi alla Marcia.
Secondo quanto riporta Al Jazeera, le autorità egiziane da giorni (praticamente da quello in cui la Marcia è partita da Tunisi, lunedì 9 giugno) fermano gli attivisti non appena atterrano all’aeroporto del Cairo. Vengono trattenuti proprio in aeroporto oppure in alberghi nelle vicinanze, prima di ricevere il decreto di espulsione. Una fonte vicina al governo egiziano ha confermato che «almeno 36 persone» che avevano intenzione di unirsi alla Marcia sono state espulse. Per Reuters le cifre sono anche più alte: 73 attivisti sarebbero già stati messi su un volo in direzione di Istanbul e per altri 100 si sta preparando il biglietto aereo, stesso decreto di espulsione, stessa destinazione. Vedremo se saranno cacciati dal Cairo tutti e 4 mila gli attivisti che, secondo gli organizzatori della Marcia, hanno prenotato un biglietto aereo per arrivare in Egitto e unirsi alla protesta.
Tra i fermati ci sono anche diversi italiani, tutti sono seguiti dal consolato locale, come ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Di due di loro, Andrea Usale e Vittoria Antonioli Arduini, studenti della scuola Holden partiti alla volta del Cairo proprio per unirsi alla Marcia, oggi hanno parlato anche i quotidiani nazionali. Come raccontato da La Stampa, i due sono stati trattenuti per ore subito dopo essere scesi dall’aereo ma adesso sono stati lasciati andare. Usala ha spiegato che le autorità egiziane hanno detto che la Marcia non è autorizzata e quindi parteciparvi può costituire un illecito o addirittura un reato. Usala, secondo La Stampa, potrebbe rimanere al Cairo nei prossimi giorni, mentre Antonioli Arduini rientrerà in Italia, probabilmente già domani.

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