Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Forse ci sono persone predisposte geneticamente a odiare le verdure
Se avete preso schiaffoni da piccoli perché non vi piacevano i broccoli, questa potrebbe essere la notizia per rinfacciare ai vostri genitori l’ansia salutista. Secondo uno studio della University of Kentucky School of Medicine, infatti, ci potrebbe essere una predisposizione genetica all’odio per i broccoli o per i cavoletti di Bruxelles. È quanto segnala la Bbc, secondo cui «ereditare due copie del gene del “gusto sgradevole” fa percepire un livello di amaro più alto per cibi come broccoli e simili». Lo stesso gene, però, rende spiacevoli anche la birra, il caffé e il cioccolato fondente.
Dal punto di vista evolutivo, essere così sensibili al gusto amaro potrebbe essere anche un vantaggio, perché permetterebbe di evitare l’ingestione di cibi velenosi, ma i ricercatori sostengono possa tradursi in una dieta poco variegata. Il gene in questione è denominato TAS2R38 ed è quello che permette di attivare la proteina nei recettori del gusto tramite la quale percepiamo l’amaro del cibo: ognuno di noi ne eredita due copie. Dallo studio si evince che «quelli che ereditano una particolare variante del gene, chiamato AVI, non sono sensibili ai gusti amari di alcune sostanze chimiche. Quelli con una copia di AVI e un altro chiamato PAV percepiscono invece i gusti amari di queste sostanze chimiche, ma non in misura così estrema come gli individui con due copie di PAV, spesso chiamati “super-assaggiatori”, che trovano gli stessi alimenti eccezionalmente amari».
Sulle 175 persone esaminate, quelli con due copie della versione PAV del gene avevano più difficoltà nel consumare verdure a foglia verde. Ora i ricercatori stanno cercando di capire se l’utilizzo di determinate spezie possa essere utile per mascherare il gusto amarognolo e rendere così le verdure più allettanti.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.