Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Un’AI potrebbe avere risolto il mistero intorno all’attribuzione di un quadro di Raffaello
Una delle opere più conosciute e ammirate del Museo del Prado è “La Madonna della Rosa”, quadro che ritrae Maria, Giuseppe, il bambino Gesù e san Giovannino. In Spagna il dipinto è attribuito a Raffaello, ma nel mondo dell’arte sono decenni che si discute sull’attribuzione dell’opera. Diversi critici ritengono che sarebbe più corretto definire “La Madonna della Rosa” un dipinto realizzato dalla bottega di Raffaello: ci sono dettagli nella figura di Giuseppe e nella metà inferiore dell’opera che fanno dubitare del fatto che sia stato personalmente realizzata da Raffaello. Dopo decenni di studi scientifici e analisi critiche, un’intelligenza artificiale potrebbe aver risolto il mistero dell’autore della “Madonna della Rosa”.
Analizzato da una AI sviluppata da Hassan Ugail, professore di visual computing presso l’università di Bradford, l’opera risulta essere per la maggior parte realizzata da Raffaello. Una piccola parte – il volto di Giuseppe – sarebbe invece frutto del lavoro di un altro artista. Per quanto riguarda i dubbi sulla metà inferiore della “Madonna delle Rose”, il risultato dell’analisi dell’AI è abbastanza interlocutorio: «molto probabilmente» la mano che l’ha dipinta è stata quella di Raffaello, ma potrebbe anche essere stata quella di un bravissimo allievo e perfetto imitatore. Ugail ha spiegato al Guardian che l’algoritmo usato dalla sua intelligenza artificiale è stato “addestrato” facendogli osservare fin nei minimi dettagli 48 opere universalmente attribuite a Raffaello. Il risultato di questo addestramento è una capacità di distinguere la mano del maestro da quella di imitatori/allievi con un’accuratezza del 98 per cento.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.